Sono 12 i profughi che arriveranno a Cesena entro il fine settimana, nell'ambito del piano di accoglienza definito dalla Regione in collaborazione con gli enti locali per rispondere all'emergenza umanitaria verificatasi a Lampedusa. La conferma definitiva è arrivata nel pomeriggio di oggi, dopo gli ultimi contatti con gli uffici regionali.
I migranti che arriveranno a Cesena fanno parte del gruppo di 45 assegnati dalla Regione alla provincia di Forlì-Cesena. I 12 saranno sistemati nell'ex scuola elementare di Oriola, che proprio in queste ore è in corso di allestimento a cura della Protezione Civile. La gestione quotidiana della struttura sarà affidata all'Asp Cesena - Valle Savio, che incaricherà un responsabile di seguire tutti gli aspetti organizzativi e pratici, a cominciare dai pasti.
L'arrivo di questo gruppo fa seguito all'assegnazione, già anticipata nei giorni scorsi, di tre ragazzi minorenni, affidate alle strutture cesenati.
Il Comune di Cesena ha individuato questa sistemazione dopo l'ultima riunione del tavolo regionale per la gestione dell'emergenza, condividendo così l'impostazione dell' accordo definito da Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, accordo secondo il quale tutti i territori sono chiamati ad assumersi la propria quota di responsabilità, come richiesto dal governo. Ha prevalso, infatti, l'orientamento a evitare le grandi concentrazioni in sistemazioni più o meno precarie (ad es. tendopoli), privilegiando una distribuzione congiunta nelle varie zone sulla base delle loro strutture e delle loro capacità di accoglienza.
I residenti della frazione di Oriola sono stati informati dell'imminente arrivo dei profughi con un'assemblea svoltasi ieri sera, e anche il quartiere Cesuola è stato coinvolto.
Per far fronte alla situazione i Servizi Sociali del Comune stanno lavorando in stretta collaborazione con il mondo del volontariato e, in particolare, con la Caritas diocesana, a sua volta in rete con la Caritas nazionale, impegnata in prima linea su questo fronte.
Il Comune di Cesena ha segnalato anche la disponibilità ad accogliere, in caso di necessità, anche una donna con 2 o 3 minori: in questo caso, però, la loro sistemazione seguirà i canali di accoglienza tradizionali, già a disposizione, senza bisogno di ricorrere a soluzioni d'emergenza.
Ufficio stampa
Federica Bianchi