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Festa della Repubblica, concerto della Banda di Cesena ai giardini pubblici

L’intervento pronunciato dal Sindaco Enzo Lattuca

Un pomeriggio in festa per la Repubblica.

Per il 75esimo anniversario dalla nascita della Repubblica Italiana, i Giardini pubblici hanno ospitato il concerto della Banda di Cesena. Dopo la sospensione dello scorso anno di tutti gli eventi in presenza a causa dell’emergenza sanitaria, questo pomeriggio è stato riproposto alla cittadinanza il tradizionale appuntamento musicale introdotto dai saluti e dall’intervento del Sindaco Enzo Lattuca.

A seguire, la banda musicale “Città di Cesena” – diretta dal Maestro Jader Abbondanza – ha eseguito: Jubilant marcia, Italiana in Algeri ouverture (G. Rossini), La vita è bella (N. Piovani), American Graffiti (N. Iwai), C'era una volta in America (E. Morricone), The Clown’s (N. Rota), De André for band, Kleine Ungarische rapsodia (A. Bosendorfer). Sia in apertura che in chiusura  è stato eseguito l’Inno di Mameli. 

L'intervento integrale pronunciato dal Sindaco Enzo Lattuca 

Care concittadine, cari concittadini, 

non vi nego l’emozione di poterci finalmente ritrovare. È passato quasi un anno e mezzo dall’ultima celebrazione pubblica che ci ha visti tutti insieme, dal vivo, come comunità. Era il 10 febbraio 2020, Giorno del Ricordo. Nessuno di noi, allora, sapeva cosa avremmo dovuto affrontare, come singoli e come Paese, ma oggi concedetemi di essere ottimista nell’affermare che il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle. 

Sono molto contento che la prima ricorrenza che possiamo tornare a celebrare oggi, a Cesena, sia la Festa della Repubblica, una festa che ci ricorda quali sono le fondamenta della nostra comunità e del nostro vivere insieme, che trovano espressione nella Costituzione. 

Il 2 giugno del 1946, con il referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea Costituente, si gettarono le basi per il futuro dell’Italia democratica e repubblicana, così come l’abbiamo conosciuta in questi 75 anni. 

Cesena arrivò al voto del 2 giugno dopo un altro passaggio molto importante: due mesi prima, il 7 aprile, si erano tenute le elezioni amministrative, che avevano dato piena legittimità, con il voto popolare, al governo della città. Divenne Sindaco Sigfrido Sozzi, alla guida di una Giunta composta da tutti i Partiti protagonisti della Resistenza (Pci, Psi, Dc, Pri), espressione della voglia dei cesenati di ripartire dopo gli anni terribili e difficili della guerra e del passaggio del fronte. 

Per la prima volta anche le donne poterono votare ed essere elette. Un diritto, questo, la cui acquisizione oggi ci pare naturale, ma che allora era una delle massime espressioni della libertà riconquistata. 

La scelta dei cesenati per la Repubblica, mi piace ricordarlo, fu una scelta chiara e netta: votò il 95% dei 41mila aventi diritto, e ben il 91,29% dei nostri concittadini si espresse a favore della Repubblica. Un risultato senza eguali in tutta Italia, credo anche frutto del costo altissimo che i nostri nonni e i nostri padri dovettero pagare per arrivare a quel momento: vent’anni di dittatura, una guerra mondiale e la guerra di Liberazione. 

Ognuno di noi, per onorare quella scelta – la scelta giusta, consentitemi di dirlo – ha non solo il dovere di non dimenticare i loro sacrifici, ma anche quello di avere cura delle istituzioni democratiche. 

Credo sia questo il modo migliore per celebrare il 2 giugno: ricordare a noi stessi quali sono i valori su cui si fonda la Repubblica, mantenendoli vivi nella nostra esperienza quotidiana di cittadini. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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