“Le anticipazioni trapelate sulla nuova disciplina della materia degli appalti relative al cosiddetto ‘Decreto Semplificazioni’ lasciano perplessi.
L’eliminazione del limite del 40% di lavori cedibili attraverso subappalto e il ritorno prepotente del criterio del massimo ribasso non corrispondono né alla reale esigenza di semplificazione, né agli obiettivi di tutela del lavoro e di efficienza della Pubblica Amministrazione che perseguiamo. Infatti sia i subappalti sia il ‘massimo ribasso’ rappresentano spesso elementi di complicazione nella gestione dei rapporti tra committente e ditte esecutrici, con risvolti negativi sia sul rispetto delle tempistiche previste per le opere pubbliche sia di rimpallo di responsabilità a fronte di inadempimenti. Questi elementi, inoltre, rendono ancor più difficile la tutela della legalità in un settore già di per sé assai vulnerabile.
L’auspicio è che il Parlamento ed il Governo, in sede di conversione del decreto, trovino altre soluzioni per velocizzare gli appalti e realizzare le opere pubbliche”.