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Centri socio occupazionali, le famiglie pagheranno la metà della tariffa richiesta per il periodo che va dal 1° agosto 2020 al 30 giugno 2021

Per il periodo compreso tra il 1° agosto 2020 e il 30 giugno 2021 le famiglie con figli disabili gravi che frequentano i Centri Socio occupazionali presenti sul territorio pagheranno la metà della retta richiesta. È quanto comunicato dall’Assessora ai Servizi Sociali Carmelina Labruzzo che, tramite una lettera inviata agli interessati, ha precisato che l'Unione dei Comuni Valle Savio rimborserà la metà della quota solidaristica a tutti gli utenti che fino al 31 dicembre 2020 hanno pagato la retta intera pur avendo frequentato i Centri per la metà del tempo previsto a causa della pandemia in corso. Alle stesse inoltre, in riferimento al periodo che va dal 1° gennaio al 30 giugno 2021, sarà applicata una scontistica del 50% sulla cifra totale. 

“Questo ultimo anno e mezzo – commenta l’Assessora Labruzzo – ha davvero messo a dura prova tutti noi e di certo ha colpito i nostri cittadini più fragili. Nel corso di questo periodo storico complicato mai è venuto a mancare il confronto con le parti interessate, gestori, Ausl della Romagna, famiglie e Servizi sociali, ed è proprio con il duplice intento di andare incontro alle famiglie e di tutelare i nostri Centri, veri e propri presidi di qualità presenti sul territorio, che abbiamo deliberato in Giunta di utilizzare l’avanzo vincolato Covid anche per sollevare le famiglie che hanno agevolato la frequenza dei propri familiari ai Centri socio occupazionali e hanno sostenuto maggiori spese per il sostentamento collettivo della rete dei servizi, pur vedendo ridotte le relative ore di presenza. Si tratta di un contributo straordinario riservato a tutte le famiglie dei frequentanti che nel corso di questi mesi complicati hanno dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria che spesso ha comportato difficoltà di diversa natura a tutti i ragazzi e le ragazze con disabilità medio-gravi impossibilitati o non ancora pronti a sostenere un impegno occupazionale in un vero e proprio ambiente lavorativo”.

“Sin dall’insorgere della pandemia – prosegue Labruzzo – ci siamo impegnati, come Unione e come Comune, al fine di garantire alle famiglie e a tutti i ragazzi e le ragazze, la frequenza ai Centri. Dal 10 marzo 2020 sono stati chiusi tutti i servizi sia sul territorio nazionale, sia in Romagna per ordinanza Regionale. Successivamente, il 24 aprile, l’Amministrazione ha incontrato le associazione delle persone con disabilità per fare un primo confronto sul tema. Nel giugno successivo, a seguito di un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali e le associazioni delle persone con disabilità presenti nel territorio, sono state rimodulate le attività in presenza con piccoli gruppi (massimo 5 utenti e con minimo 1 operatore a gruppo. Viene nuovamente concessa la totale gratuità per utente sottoscritta tra tutti i contraenti fino al 31 luglio e si pattuisce che dal mese di agosto la quota a carico dell’utente verrà nuovamente richiesta per i soli giorni di effettiva presenza e secondo le regole ed i criteri vigenti. Inoltre, a fine gennaio, dopo nuovi incontri tra Gestori, AUSL e Servizi sociali, il servizio è stato riprogrammato con gruppi aumentati a 10 persone, come consentito dalle nuove indicazioni regionali”. 

Il territorio cesenate conta 7 Centri Socio Occupazionali, frequentati da 117 utenti, che forniscono un servizio di gran lunga superiore alla quasi totalità degli altri sette distretti romagnoli: il Servizio è a carattere diurno e a bassa intensità assistenziale, destinato a persone con disabilità medio-gravi impossibilitate o non ancora pronte a sostenere un impegno occupazionale in un vero e proprio ambiente lavorativo, aventi comunque livelli di autonomia personale superiori a quelli posseduti dagli ospiti dei Centro socio-riabilitativi diurni accreditati. Le finalità dell’offerta sono l’attivazione di interventi di formazione/addestramento lavorativo in ambiente protetto, propedeutici o sostitutivi all'inserimento in azienda e volti a favorire il mantenimento e il potenziamento delle abilità relazionali ed operative.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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