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Poesie in romagnolo per allietare i neo vaccinati ultraottantenni

Poesie in romagnolo per allietare i neo vaccinati ultraottantenni

Un incontro emozionante e carico di nostalgia quello tenutosi nel pomeriggio di oggi, sabato 6 marzo, alla Fiera di Cesena tra gli attori Ettore Nicoletti e Loris Babbini e gli ultraottantenni a cui è stata somministrata una dose del vaccino.
  
Mai qualcuno avrebbe potuto pensare che il teatro a Cesena avrebbe riacceso i riflettori proprio negli spazi dove ormai da settimane è in corso la campagna di vaccinazione.

A partire dalle 14, fino alle 17,30, Nicoletti e Babbini, accolti dall’Assessore alla Cultura Carlo Verona, dagli operatori socio-sanitari in servizio, e dai volontari che svolgono i servizi di accoglienza e accompagnamento degli utenti, hanno presentato una selezione di poesie tratte dal libro di Babbini “L’è Sera” (In.edit Edizione).
I due lettori hanno suddiviso la performance per tematiche: Gente di Romagna, leggendo versi che raccontano il modo di essere, le attitudini, le usanze e il carattere dei romagnoli, dall’animo romantico e fascinoso; Zris e Zrisi, Ciliegie e Ciliegi, poesie ispirate al lavoro della terra e alla bellezza del frutto e delle fioriture, come metafore della terra romagnola; l’amore, la campagna e la città. Ultima tematica, la vita. 

“Le poesie lette – commenta Nicoletti – sono riflessioni intime di Loris sulla vita e sul suo senso inafferrabile.
Noi romagnoli siamo molto introspettivi, il nostro umorismo è legato al senso della vita e della morte. La nostra ironia, come avviene nei saluti tradizionali, è spesso uno scongiuro della nostra dipartita. Mi viene in mente la famosa scena di Amarcord quando il nonno si ritrova ‘perso’ nella nebbia. Il romagnolo è malinconico e nella sua malinconia trova la forza per affrontare la vita.
Credo che la poesia e la nostra lingua madre rappresentino il migliore dei modi di entrare in relazione e in intimità, anche se per un breve momento, con gli anziani appena vaccinati. Delicatamente ci siamo avvicinati a loro regalando la poesia che racconta la nostra terra”. 

“La poesia – commenta l’Assessore Verona – è in quest’occasione un veicolo per stringere una relazione, breve ma intensa, per portare un saluto di rispetto e considerazione. Per farci compagnia a vicenda in un periodo complicato.
A seguito della promozione di questa lodevole iniziativa, diversi cittadini, attori e lavoratori dello spettacolo ci hanno contattato proponendosi come volontari per supportare il progetto.
È un segnale che ci emoziona e che se da una parte conferma il forte desiderio delle maestranze teatrali di tornare sul palcoscenico, dall’altro lascia emergere lo spirito di squadra che è proprio dei cesenati”. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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