testata per la stampa della pagina

Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ridurre, modificare, migliorare

Come immaginiamo Cesena nel 2030? Sono state approvate nella giornata di ieri, giovedì 25 febbraio, dal Consiglio comunale, le linee di indirizzo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: una Cesena sicura e in salute, una Cesena resiliente e che pensa al futuro delle prossime generazioni, una Cesena attrattiva, vivibile ed economicamente vivace e una Cesena inclusiva ed equa. Si tratta di obiettivi che successivamente saranno declinati in azioni, interventi e nuovi servizi che potranno indurre i cittadini a scegliere modelli di mobilità che non preveda la prevalenza di spostamenti motorizzati, come di fatto avviene oggi. 

“Entro il 2030 – commenta l’Assessora alla Mobilità Sostenibile e alla Viabilità – vogliamo costruire una città dove il sistema di mobilità non solo garantisce elevate condizioni di sicurezza e minore inquinamento ma dove l’organizzazione stessa degli spazi e delle destinazioni promuove forme di mobilità ‘attive’ a tutela del benessere della collettività. Con la redazione di questo Piano della mobilità pertanto la nostra attenzione non si concentrerà solamente sulla tutela del clima e dell’ambiente sostenendo scelte energetiche a minor impatto, aspetti per altro fondamentali, ma la nostra volontà è di guardare alla città del futuro, promuovendone la bellezza e l’attrattività, la salute prodotta da stili di vita sani ed attivi, considerando aspetti di sviluppo socioeconomico che nuovi modelli di mobilità potranno portare, valorizzando anche il cicloturismo. In questo senso, la visione di mobilità che proponiamo è recepita e sarà recepita nei documenti del Piano Urbanistico Generale e certamente sarà conseguente a questo contesto emergenziale che ha modellato le abitudini della collettività portandoci a intraprendere delle azioni fino ad oggi poco considerate. Concretamente dunque dobbiamo essere in grado di bilanciare la domanda di mobilità, passeggeri e logistica verso forme di spostamento che siano coerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, salute pubblica, inclusività e salubrità dell’aria. Al fine di conseguire questi obiettivi, attraverso il Piano della Mobilità vogliamo ridurre, entro il 2030, almeno del 12% la domanda di mobilità complessiva creando le basi per un decremento del 40% degli spostamenti motorizzati e una diminuzione del 45% delle emissioni di gas serra. Il raggiungimento di questi obiettivi necessita di una strategia integrata che metta al centro i comportamenti delle persone”. 

“Vogliamo creare – prosegue Lucchi – le condizioni per ridurre la domanda di mobilità, l’attuale esigenza di smart working che tanti oggi svolgono quotidianamente ne è una testimonianza; creare poi i servizi per modificare le scelte quotidiane di mobilità. La media degli spostamenti dei cesenati è di 3,5 chilometri, quasi l’80% degli spostamenti è oggi inferiore ai 10 chilometri. Creare servizi e consapevolezza delle opportunità significa offrire a chi non ha la possibilità di scegliere altri mezzi, se non quelli motorizzati, di poterlo fare e di trovare le comodità adeguate. Infine, dovremo migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema di mobilità, anche identificando le infrastrutture necessarie, sia elettriche, che di cilabilità (come il progetto di bicipolitana intende fare), sia in un’ottica di efficientamento del trasporto pubblico”. 

L’approccio individuato si basa sull’ASI (Avoid, Shift, Improve o Evitare/Riddurre, Modificare, Migliorare), definito nel 2007 e adottato a livello europeo, per lo sviluppo e la sostenibilità del settore dei trasporti e della mobilità. Tale strategia è stata adottata dalla European Energy Agency (EEA) e dal United Nations Environment Programme (UNEP) con la sua approvazione nel Quadro Politico Comune per i Trasporti e i Cambiamenti Climatici del 2009. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito