Ridefinire il concetto di biblioteca sul territorio al fine di ampliarne il ruolo e l’impatto per essere spazio e soggetto promotore di servizi non esclusivamente culturali. Nell’ambito di Cesena città che legge e del Patto per la lettura, all’ombra della Malatestiana prende avvio il percorso di costituzione di una Rete bibliotecaria cittadina voluta dall’Amministrazione comunale per creare sinergia tra i punti lettura e le biblioteche di Quartiere da concepire quali luoghi dinamici in cui convogliare interessi, progetti ed eventi. “L’obiettivo – commentato gli Assessori ai Quartieri Christian Castorri e alla Cultura Carlo Verona – è di promuovere la lettura, ottimizzando i servizi al pubblico, soprattutto quelli decentrati sul territorio, aprendo le porte di questi luoghi anche ad altre attività di gruppo: gaming, laboratori artigianali, incontri di comunità. Se in una prima fase saranno interessati i Quartieri, in un secondo momento il percorso interesserà anche le biblioteche presenti all’interno di realtà private, come le aziende, e di poli scolastici”.
Attraverso il percorso di costituzione di una nuova Rete bibliotecaria cittadina si intende pertanto distaccarsi dalla concezione tradizionale di Biblioteca quale “cattedrale del sapere” ridefinendone il concetto stesso, al fine di ampliarne il ruolo e l’impatto per essere spazio e soggetto promotore di servizi non più solo culturali. L’intento è quello di rendere questi luoghi uno spazio di espressione civica che metta insieme nuovi servizi alla persona e iniziative di carattere culturale, in una visione ampliata del concetto di lettura, che potenzia quella del libro e del prestito. Alla base di questo nuovo approccio c’è il desiderio di creare ponti e luoghi di relazione tra le persone, partendo dal dare risposta ad alcuni loro bisogni di base che possono essere ascoltati e soddisfatti puntualmente e capillarmente, grazie a questi nuovi spazi aggregativi.
“Mettere in rete la cultura e i luoghi del sapere – commenta il Coordinatore del Collegio dei Presidenti Fabio Pezzi – è un’operazione fondamentale che mancava alla nostra città. Ad oggi non tutti i quartieri sono provvisti di un punto di lettura o di una biblioteca. Avviando questo percorso partecipato puntiamo infatti ad avere un presidio in ciascun quartiere. Vogliamo che questi luoghi diventino un punto di valorizzazione della lettura: poi toccherà a noi renderli vivi con iniziative ed esperienze. La cultura è fondamentale. Noi presidenti di quartiere abbiamo il compito di aggregare le persone realizzando eventi e iniziative. È la nostra vocazione”.
Come immaginiamo dunque la biblioteca del futuro?
Ci si muove in un nuovo contesto nel quale le persone, i libri, la tecnologia, i luoghi, le attività, i servizi (tradizionali, innovativi e peculiari) sono risorse indispensabili per:
· Creare comunità e restituire valore
· Stringere rapporti e collaborazioni per far fronte alla complessità
· Promuovere e facilitare l’accesso alla conoscenza
· Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini
· Accogliere e includere
· Ascoltare la propria comunità, i bisogni e gli stimoli
· Facilitare condivisione e comunicazione fra le persone
· Valutare e pianificare agilmente e periodicamente
Per farlo si avvierà un confronto con i cittadini con lo scopo di raccogliere le diverse esigenze e di fornire risposte con contenuti e strumenti che favoriscano la crescita della curiosità e accompagnino la maturazione degli interessi, allestendo occasioni e strutture in cui le comunità possano mettere a disposizione quanto hanno imparato e sanno fare oltre il libro.
Le azioni a supporto della Rete Bibliotecaria cittadina non si limitano al riallestimento e riqualificazione dei luoghi dedicati alla lettura, ma configurano un soggetto totalmente nuovo sul territorio, che punta a ricoprire un ruolo sempre più centrale nella vita della città e dei suoi abitanti. Da questi presupposti nasce Con.te.sto. la nuova identità coordinata della rete. Leggibile anche come “sto con te”, un gioco di parole per portare l’attenzione sulla relazione tra istituzione e comunità. Allo stesso tempo la parola ‘contesto’ parla di rete diffusa, più che di punti.
Il percorso – il 9 marzo sarà lanciata una gara di idee rivolta a innovatori, start up e al mondo dell’innovazione
Il primo step del percorso coinvolgerà le Biblioteche e i punti lettura presenti nel territorio, per poi essere integrato con l'inclusione delle altre realtà inserite all’interno delle scuole, dell’Università, di associazioni, aziende e di altre esperienze cittadine. Il percorso prevede la realizzazione di Biblioteche decentrate e la valorizzazione di punti lettura nei Quartieri. Procedendo lungo la direzione di una promozione della lettura sin dalla tenera età Cesena è già ricca dell’esperienza delle Casette dei Libri che nasce da azioni dei residenti. A partire dal 2017, cittadini attivi, comitati genitori e associazioni di promozione sociale hanno dato vita a iniziative di bookcrossing che oggi, saranno inserite nella Rete, al fine di creare sinergia e valorizzare l’impegno e la passione dei singoli per il bene collettivo e per la promozione della lettura e della cultura in città.
Per poter costruire la Rete Bibliotecaria Cittadina, partendo dai territori, si procederà con una valorizzazione e “rivisitazione” dell’esistente, rivedendo collezioni, posizionamento e modalità di co-gestione (co-progettazione e patti di collaborazione). Nel corso del percorso di partecipazione, i cui primi incontri sono fissati per il 4 e il 18 marzo, emergeranno istanze e necessità e verranno individuati gli ambiti tematici e le potenziali attività da realizzare nei punti che compongono la rete. Al termine verranno redatte linee guida strategiche e macro-ambiti tematici di intervento che comporranno il documento di proposta da presentare all’Amministrazione.
L’obiettivo è quello di realizzare quei servizi e quelle attività “in rete” che emergeranno dall’analisi dei bisogni e delle istanze del territorio per poter fornire risposte adeguate e in linea con i tempi che cambiano. Il percorso partecipato sarà tradotto nella lingua dei segni e sarà predisposto anche per persone ipovedenti. A seguito dei primi due appuntamenti, il 25 marzo ci sarà una vera e propria restituzione alla città dei contenuti emersi.