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Dare nuova vita ai comuni montani indeboliti dall’emergenza sanitaria. L’Unione dei comuni partecipa al bando regionale relativo alle aree interne

i sindaci: “opportunità storica che ci consentirebbe di investire nel territorio e nel tessuto produttivo”

Rilanciare, ripopolare e valorizzare la Vallata del Savio soprattutto in riferimento alla montagna sostenendo azioni in grado di produrre investimenti pubblici diffusi, capaci di offrire servizi per i cittadini, dalle connessioni digitali, all’innovazione e di favorire progetti condivisi tra Comuni, Unioni e Regione.

Si sviluppa su questo proposito la candidatura dell’ambito montano della Valle del Savio firmata e presentata oggi dai sindaci di Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Sarsina e Verghereto, e dal Sindaco Enzo Lattuca in qualità di Presidente dell’Unione dei Comuni Valle Savio, al programma regionale delle Aree interne.

“Abbiamo la convinzione – scrivono i Sindaci – di rappresentare una vallata che presenta tutte le caratteristiche per entrare a far parte del programma Aree Interne, nell’ambito del quale potremmo sviluppare enormi potenzialità per le nostre comunità e per il tessuto economico e sociale locale in termini di servizi, reti pubblico-private, infrastrutture e progettualità. Questo bando infatti si pone nella stessa direzione dell’ultima azione messa in campo dalla Regione per incentivare le famiglie e i più giovani ad andare a vivere nei comuni montani, con contributi a fondo perduto”.

Ed è proprio con questo obiettivo, e con l’intenzione di contrastare il possibile inasprimento della distanza centro-periferia, oggi accentuata anche dalla difficile situazione legata alla crisi sanitaria, che “proponiamo alla regione Emilia-Romagna l’apertura di un Dossier di candidatura SNAI per l’Ambito Montano dell’Unione Valle Savio, al fine di avviare un progetto condiviso, coeso e partecipato”. 

L’attenzione all’ambito montano da parte della Regione ha preso il via all’interno del Programma straordinario di investimenti per i territori dell’Emilia-Romagna per rispondere agli effetti della pandemia.
L’obiettivo del provvedimento regionale è quello di concorrere alla riduzione delle distanze socioeconomiche fra territori e compensare le ripercussioni legate all’emergenza sanitaria di questi mesi. 
Un percorso avviato nel 2018. Nel 2018 a San Piero in Bagno si è tenuto l’incontro di apertura del percorso “Quale Futuro per la Montagna”, promosso dall’Unione dei Comuni della Valle Savio e dai quattro comuni del sub-ambito (Verghereto, Bagno di Romagna, Sarsina e Mercato Saraceno): è stato l’inizio di una fase di ascolto importante che ha condotto a una posizione rinnovata dell’Unione rispetto alle traiettorie di sviluppo della vallata.
Sono seguiti negli ultimi anni altri percorsi progettuali che si sono innestati sulla ricerca di identità e di programmazione di medio-lungo periodo della Valle Savio (estensione delle funzioni associate, programma strategico per il turismo, piano di marketing della vallata, progettazione di un contratto di fiume).

“Peraltro – commentano i Sindaci – la proposta trova maggior forza nelle solide basi della nostra Unione che, a differenza di altri territori, ha mostrato coesione e capacità di sviluppo ed è pertanto in grado di avviare un progetto di sviluppo su basi solide”. “La candidatura SNAI – proseguono i Sindaci della Vallata – rappresenta una opportunità storica, sia per la proiezione su una arena di confronto nazionale, sia per la dotazione finanziaria che rappresenterebbe una leva economica notevole per ulteriori investimenti pubblici e privati dei prossimi anni.

Siamo consapevoli che un progetto esplicito di sviluppo necessita di una visione trasformativa, improntata a generare nuove opportunità ed è vitale che la coalizione di amministratori, imprenditori, leader civici ed associativi, cittadini possa generare le basi per un progetto inclusivo ed innovativo di sviluppo della vallata. Vorremmo, con questa candidatura, saper dare concretezza al progetto di ‘ri-abitazione’ della vallata, unito con la riscoperta della vivibilità in aree montane, con una rinnovata attenzione ai servizi ecosistemici, alla sostenibilità, al patrimonio culturale ed alla formazione del capitale umano per il futuro dei nostri territori e per le imprese che vi risiedono”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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