" [...] La prima cosa importante è che l'Unità la festeggiamo in tanti, e nemmeno solo nelle piazze d'Italia: la festeggiamo nei tanti paesi pieni di italiani che ci sono nel mondo, e la festeggiano gli italiani in divisa in Afghanistan, nel Kosovo e nel Libano.
Voglio veramente inviare l'augurio più affettuoso a tutte le italiane e gli italiani di ogni età, di ogni condizione sociale e di ogni idea politica che festeggiano insieme questo nostro grande compleanno.
Abbiamo o non abbiamo da festeggiare? E' molto semplice. Per il nostro centocinquantesimo anniversario dell'Italia unita vale quello che vale per qualsiasi persona che compia cinquanta, sessanta, settanta anni: che le cose gli siano andate meglio o peggio, festeggia il meglio della propria vita, e noi festeggiamo il meglio della nostra storia. Abbiamo avuto momenti brutti, abbiamo commesso errori, abbiamo vissuto pagine drammatiche, ma abbiamo fatto tante cose grandi e importanti.
Grazie all'unità siamo diventati un paese moderno. Se fossimo rimasti come nel 1860, divisi in otto Stati, senza libertà e sotto il dominio straniero, saremmo stati spazzati via dalla storia, non saremmo mai diventati un grande paese europeo. [...]".