"[...] Come è ovvio, se confrontiamo la semplice condizione giuridica delle donne italiane del 2011 con quella delle compatriote del 1861, il bilancio segnala uno straordinario cambiamento. E, anche se confrontiamo l'Italia di oggi con quella del primo cinquantenario, il 1911, cogliamo l'enorme distanza che ci separa da una situazione di drammatica subordinazione femminile. Mentre il Parlamento si preparava a concedere l'anno seguente, nel 1912, il suffragio universale maschile anche agli analfabeti, lo avrebbe negato alle donne anche se istruite. Sotto il profilo dei diritti politici l'Italia, purtroppo, non costituiva allora un'isolata eccezione".