testata per la stampa della pagina

Da uomo a uomo, in campo per i diritti delle donne Cesena FC e Centro Donna insieme contro la violenza di genere

Da uomo a uomo. Per celebrare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza
contro le donne il Cesena FC scende in campo per sostenere la campagna di sensibilizzazione lanciata dal Centro Donna del Comune di Cesena “E tu che uomo sei?”.

Il club bianconero darà ampia visibilità alla campagna nel corso della settimana sui propri canali (social, magazine) e domenica prossima all’Orogel Stadium Dino Manuzzi in occasione del derby con il Modena quando i calciatori delle due squadre, all’ingresso sul terreno di gioco, indosseranno la t-shirt realizzata ad hoc per l’iniziativa e porteranno sul volto un segno rosso che caratterizza la campagna a livello nazionale.

Con l’adesione a questa campagna anche il Cesena FC vuole dare così il proprio contributo per
sensibilizzare il territorio verso una tematica che resta di estrema attualità e lo farà attraverso il messaggio “Chi ama il Cesena è sempre al fianco delle donne” che campeggerà sui led a bordocampo durante la gara con i gialloblu.
 
Nel corso del primo lockdown, nel mondo, si sono registrati quasi 25 mila casi in più di violenze mentre in Italia, il numero delle richieste d’aiuto è aumentato del 119%, fino ad arrivare a circa 128 chiamate al 1522 (numero  della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità) al giorno, secondo i report dell’ISTAT. Sulla base di questi dati e per porre fine agli episodi di violenza, di qualsiasi tipo, sulle donne, i bianconeri scendono in campo per lanciare un messaggio che coinvolga un numero ancora maggiore di tifosi.

Nel primo semestre del 2020 il Centro Donna ha svolto i servizi base di ascolto e accoglienza, in particolare per donne che vivono situazioni di disagio personale, familiare e sociale; di informazione,  soprattutto sui temi lavoro, formazione e diritti/pari opportunità, provvedendo anche alla stesura di più di 90 curricula vitae, e di orientamento ai servizi territoriali. I contatti totali sono stati 1035: 507 diretti (risultati in flessione rispetto al 2019 a causa della limitazione dell’accesso al pubblico dal 10 marzo al 10 maggio); 434 contatti telefonici; 94 risposte tramite mail. 

Nonostante le misure restrittive in vigore per far fronte all’emergenza sanitaria in atto, il Centro Donna comunale ha garantito l'accesso alla sede di utenza nei casi di situazioni di violenza e maltrattamento gestendo il contatto con le donne che hanno chiesto informazioni manifestando esigenze di diverso tipo attraverso altre modalità  (telefonate e mail) risultate in forte aumento rispetto al primo semestre 2019. Il servizio specialistico di informazione giuridica, che si avvale di 4 avvocate, ha invece registrato 88 richieste di appuntamenti e sono 72 i colloqui effettivamente realizzati. 

(allegato tab. 1)

Il Centro ha effettuato anche le funzioni specifiche di Centro Antiviolenza, indirizzato a donne vittime di violenza, maltrattamento e stalking, erogando, oltre alla consulenza giuridica, le consulenze specialistiche di accompagnamento alla rete antiviolenza (37 casi). Il servizio di supporto psicologico ha seguito nel primo semestre 17 nuovi casi e ha realizzato 112 colloqui; l'attività di orientamento al lavoro per donne vittime di violenza ha registrato invece 10 casi per un totale di 30 colloqui. Anche le consulenze specialistiche nel periodo 10 Marzo – 10 Maggio 2020, in linea con  le disposizioni di prevenzione COVID-19 sono state organizzate attraverso colloqui telefonici e collegamenti via Skype. 

Nel corso del 2020 il Centro Donna è stato riconfermato nella mappatura dei Centri antiviolenza della Regione Emilia Romagna, e in quella del numero nazionale antiviolenza 1522, e ha aderito
alla rilevazione dei dati dell'Osservatorio Regionale Emilia Romagna e alla rilevazione Nazionale ISTAT.
Il Centro ha continuato la sua partecipazione al Forum Donne del Comune di Cesena e a tavoli locali come quello del progetto Oltre La Strada per vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo e al percorso Migranda, coordinati dall'ASP Cesena Valle Savio.

Ha parte attiva in azioni previste nei progetti del Comune di Cesena cofinanziati dallaRegione Emilia Romagna, come “Lavorare Tutte lavorare meglio” e “Pianeta Genere” e coordinati dall'Ufficio comunale Politiche delle Differenze.

(allegato tab. 2)


ALTRI DATI FINO AL 16 NOVEMBRE 2020

ACCOMPAGNAMENTO RETE ANTIVIOLENZA: TOTALE 50 CASI (dati in via di elaborazione)

INFORMAZIONE GIURIDICA: 159 RICHIESTE  E 130 COLLOQUI EFFETTUATI

ACCOMPAGNAMENTO AI SERVIZI DELLA RETE ANTIVIOLENZA.

Nel primo semestre 2020 si è provveduto all’accompagnamento delle utenti che si erano rivolte al Centro come  nodo di ascolto della problematica della violenza agli altri servizi della rete antiviolenza.
 
Nel primo semestre 2020 sono state seguite 37 situazioni contro le 25 del 2019, numero consistente se pensiamo che nell’intero 2019 il dato è di 44 utenti. Prevalgono situazioni di donne italiane 64% (in aumento rispetto al primo semestre 2019,  52%), prevalentemente residenti a Cesena,  88% (nel primo semestre 2019 :68%), soprattutto nella fascia di età dai 31 ai 40 (35% contro il 28% del 2019), con titolo di studio del diploma (38%), in stato di disoccupazione (46%, in calo rispetto al primo semestre 2019, 52%), sposate o conviventi (complessivamente il 60%, anche se in calo rispetto all’anno 2019, 76%) , madri di figli soprattutto minorenni, spesso non ancora in carico presso altri servizi e irretite in un contesto maltrattante familiare  che le sottopone a tutte le forme possibili di violenza, in particolare a quella psicologica – emozionale (100%), perpetrata con continuità da partner, prevalentemente italiani (68%, in aumento rispetto al primo sem 2019, 64%), comunque connazionali, in stato di regolare occupazione (84%, in aumento rispetto al primo sem 2019 , 76%) e solo in parte  soggetti a dipendenze da alcool o sostanze stupefacenti o con problematiche psicologiche e psichiatriche conclamate (dall’11 al 19%). 

Rispetto al 2019 emerge che le caratteristiche di essere donne vittime di maltrattamento soprattutto
psicologico e di essere madri con figli prevalentemente minorenni si ripropongono nel 2020, così come il profilo prevalente dell’autore dei maltrattamenti; le  variazioni più significativa sono legate al titolo di studio più alto delle vittime (scuola media superiore e laurea), il loro stato occupazionale (non più prevalentemente disoccupate ma occupate) e il fatto che si è rilevato in aumento, rispetto all’anno precedente, il numero di casi di donne comprese nella fascia di età 18-30 e 31 – 40 anni e di nubili, 32%.   

(allegato tab.3)

 
 
 
 
 
Tabelle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito