Cesena si candida a Capitale Italiana del Libro 2021. Ad annunciarlo sono il Sindaco Enzo Lattuca, l’Assessore alla Cultura Carlo Verona, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori. Dopo il sì definitivo del Senato, lo scorso febbraio, alla legge che promuove e sostiene la lettura a tutti i livelli (scuole, amministrazioni pubbliche, enti locali e altre istituzioni) e che prevede di assegnare annualmente a una città italiana il titolo di “Capitale italiana del libro”, Cesena presenta oggi il dossier richiesto dal Bando del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo pubblicato lo scorso 16 settembre.
La legge 13 febbraio 2020, 15, prevede l'assegnazione annuale a una città italiana, da parte del Consiglio dei ministri, del titolo di “Capitale italiana del libro”. Il conferimento ha la finalità di favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura. I progetti della città assegnataria del titolo sono finanziati entro il limite di spesa di 500 mila euro.
“Al cuore della visione che accompagna e nutre il progetto culturale con cui la città si candida a Capitale Italiana del Libro 2021 – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – vi è l’intento di promuovere un percorso di iniziative, eventi, attività diffuse e capillari che abbraccino tutto il territorio comunale costantemente orientato alla valorizzazione della lettura quale strumento di conoscenza attiva e reciproca indispensabile ed essenziale, per sviluppare appieno la ‘personalità umana’ di ciascuno. La lettura, all’interno di questa visione, viene intesa come strumento di cittadinanza attiva o processo di alfabetizzazione civica che si realizza a partire dalla costruzione imprescindibile di relazioni reciproche ed inclusive, legami interpersonali, inter-culturali, intra-generazionali. Il valore umano e civico legato alla lettura, che fa da sfondo e da volano a questa visione, è legato indissolubilmente alla storia di Cesena e alla sua Biblioteca Malatestiana”. Fondata alla metà del XV secolo da Malatesta Novello, detiene due primati assoluti: è stata la prima biblioteca civica d'Italia e d'Europa aperta alla cittadinanza per la consultazione dei manoscritti e l'unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino a noi perfettamente conservata nell'edificio, negli arredi e nella dotazione libraria. Per questo, l'UNESCO ha riconosciuto la sua straordinaria importanza culturale inserendola, prima in Italia, nel Registro della Memoria del Mondo. Negli spazi dell’Aula del Nuti aleggia ancora oggi lo spirito e l’intuizione di Novello Malatesta: rendere bene comune la lettura e la conoscenza, donare agli abitanti di Cesena la possibilità di farsi cittadini varcando le porte di una biblioteca.
“La Regione – commenta il Presidente Stefano Bonaccini – sostiene con grande convinzione la candidatura di Cesena a Capitale italiana del Libro. Sono certo che il progetto della città saprà emergere, così come accaduto per Parma Capitale italiana della cultura 2020+2021, per il suo valore e per rappresentare il valore aggiunto che viene dal sistema regionale, terra di profondi valori e radici culturali. Da parte nostra ci sarà tutto l’apporto necessario. Gli emiliano-romagnoli amano leggere, e l’Emilia-Romagna è già da tempo un grande centro di lettura e promozione dell'opera libraria. E’ recentissimo il nostro Piano bibliotecario, con contributi regionali destinati a progetti di Enti locali o direttamente realizzati dall’Ibc, per valorizzare e potenziare il patrimonio erogato dalle piattaforme Emilib e BibliotecheRomagna e da quella regionale dedicata al prestito interbibliotecario digitale. Servizi che hanno raddoppiato le attività nei primi sei mesi dell'anno, triplicandola nei mesi di lockdown. Si continua dunque a utilizzare l'accesso gratuito alle risorse culturali disponibili in rete. Un segnale chiaro di come in questa terra si ami la lettura, al di là di ogni condizione. Ci aspettano quindi ora nuove sfide per favorire l’aumento della lettura, con progetti innovativi, iniziative e attività in cui l'Emilia-Romagna può giocare un ruolo importante e aprire inedite strade di fruizione. Sono certo che la candidatura di Cesena in questo senso giocherà un ruolo molto importante, anche per confermare la strada che abbiamo intrapreso, raddoppiando gli investimenti in cultura, strumento anche per creare crescita, lavoro e valorizzazione dei territori”.
La biblioteca di Malatesta Novello ancora oggi rappresenta il più antico esempio di biblioteca monastico-rinascimentale conservata pressoché intatta sino ai nostri giorni. Un esempio d’eccezione, che allo straordinario retaggio storico del complesso monumentale-documentario quattrocentesco, unisce un deciso impegno alla soddisfazione delle esigenze attuali di lettura e di informazione della città. Una biblioteca pubblica storica, consapevole del suo ruolo complesso, non facile da interpretare con equilibrio e al tempo stesso con coraggio, costretta a misurarsi quotidianamente con la propria comunità e con una domanda di cultura e di informazione in continua crescita. Questa domanda ha originato un’importante attività di diffusione della lettura legata alla ricerca umanistica e alla formazione permanente attraverso il consolidamento di collaborazioni locali già consolidate, ma anche con l’apertura a realtà di eccellenza nazionale e internazionale.
La trattativa in corso con importanti realtà locali punta ad attivare borse di ricerca annuali sui fondi storici della Malatestiana che attirino studiosi dall’Italia e dall’estero, senza trascurare progetti di digitalizzazione, come quello in corso per i carteggi cesenati all’interno di Manus OnLine dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (MIBACT). Un’altra importante collaborazione è quella internazionale avviata con il progetto Fragmentarium (Università di Friburgo) per la ricostruzione digitale dei manoscritti sfuggiti da Cesena attraverso il mercato antiquario. Tra le collaborazioni rientrano anche i progetti con le scuole e i Licei della città, oltre alle convenzioni sottoscritte con Università e progetti diffusi sul territorio nazionale e internazionale e in corso di sottoscrizione nel campo della ricerca sui beni culturali (Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Beni culturali - Campus di Ravenna) o delle nuove tecnologie applicate a questo settore (Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Architettura - Campus di Cesena). Una realtà che fa della conoscenza una politica per la conservazione, alla quale si affianca una realtà di pubblica lettura forte, dinamica e in continua mutazione, che guarda al futuro delle politiche del libro e della lettura con nuovi spazi, nuovi modelli di promozione e servizi evoluti, pur nella consapevolezza delle proprie radici. I numeri parlano chiaro: con una media di 275.000 accessi annui e una movimentazione fino a 200.000 documenti nell’arco dei dodici mesi la Malatestiana Moderna è un consolidato riferimento e un hub culturale per tutta la città. Un granaio di cultura cross-mediale e un buon incipit per una comunità che crede nel libro e nella lettura come strumenti da cui dipendono lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico della città. Ecco pertanto che le politiche attuate negli ultimi anni hanno salvaguardato e incentivato l’accesso ai libri e alla lettura in tutte le sue forme per tutti i cittadini. Un esempio è la Biblioteca Ragazzi, un luogo dedicato ai libri per l’infanzia, vivace e poliedrico, animato da letture ad alta voce, laboratori e approfondimenti, in cui dare libero sfogo alla creatività, grazie alle collaborazioni intessute con le associazioni della città. Completano i punti di accesso gratuiti alla conoscenza le dieci biblioteche della rete cittadina diffuse sul territorio che mettono a disposizione un patrimonio documentario pari a 50.000 volumi, i punti di lettura e le biblioteche scolastiche. Il ricco panorama di librerie e gli editori locali ampliano l’offerta e si fanno promotori di rassegne con i principali esponenti della narrativa nazionale, oltre che di supporto ai festival letterari locali. Cesena è una città che legge. Dai primi contatti con il libro grazie al progetto Nati per leggere, che in questo territorio ha mosso i primi passi, ai numerosi gruppi di lettura che si riuniscono mensilmente, dalle casine del bookcrossing alle camminate letterarie nei punti più rappresentativi della città, dai libri in simboli alla produzione di libri d’artista, dalle letture a teatro fino a quelle a domicilio, nei parchi, negli ospedali o nelle case protette il libro riveste un ruolo centrale nella vita della città.
La Città di Cesena ha promosso inoltre il Patto per la lettura – chiedendo la collaborazione di tutti quei soggetti che considerano la lettura e l’accesso alla conoscenza un diritto fondamentale, bene comune, elemento imprescindibile per il pieno sviluppo della personalità umana nonché risorsa strategica della comunità – al fine di definire azioni e politiche attive per la diffusione, il consolidamento e l’accrescimento della lettura tra i propri cittadini. Il Patto si propone infatti di formare un’alleanza permanente fra tutti i soggetti pubblici e privati, istituzioni culturali, università, imprese, professionisti, realtà associative, comunità formali ed informali, singoli cittadini che riconoscono nella lettura una risorsa strategica, finalizzata a promuovere il benessere individuale e sociale diffuso e che si riconoscono nell’idea che leggere sia un valore su cui investire per la crescita degli individui e della comunità. Il Patto mira perciò ad avvicinare alla lettura chi non legge e a rafforzare le pratiche di lettura nei confronti di chi ha con i libri un rapporto sporadico, per accrescere e consolidare la base dei lettori abituali, non dimenticando chi è in difficoltà (negli ospedali, nei centri di accoglienza, nelle case di riposo, a domicilio, nelle occasioni di festa e di incontro) e portando la lettura nelle periferie e nei luoghi inconsueti (mercati, piazze, parchi), in modo da poter incontrare le comunità ed i cittadini più in difficoltà o meno abituati a riconoscere nella lettura un valore positivo per la vita delle persone. Considera inoltre la lettura uno strumento essenziale per promuovere il dialogo interculturale, lo scambio fra culture e percorsi di cittadinanza attiva nella società dell’informazione globale e per questo promuove programmi e progetti dedicati ad affrontare temi di interesse pubblico, questioni di genere, razzismo, intolleranza, discriminazione e inclusione, o all’approfondimento scientifico e all’informazione documentata nei diversi campi del sapere. Il Patto favorisce inoltre l’apprendimento permanente e la sperimentazione di nuove modalità di promozione della lettura, valutandone i benefici e tenendo conto delle nuove opportunità offerte dalla lettura digitale. Il Patto per la lettura della città di Cesena, a cui al momento hanno aderito oltre 30 soggetti, è un moltiplicatore di occasioni e uno strumento per facilitare il riconoscimento e il radicamento della lettura individuale e sociale diffusa, puntando a stimolare il protagonismo dei lettori come propagatori del piacere di leggere e intende coinvolgerli in iniziative che li vedano promotori di ulteriori azioni finalizzate a sostenere la lettura come valore e a promuoverne la pratica diffusa. Incoraggia la creazione di nuovi gruppi di lettura e sostiene l’attività di quelli già esistenti.