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Riflettori puntati sui negozi di periferia

L'Amministrazione Comunale di Cesena vuole difendere e, anzi, valorizzare la rete delle attività commerciali presenti in periferia e nelle frazioni. Una rete che, fuori dal centro urbano vede la presenza di 708 esercizi di vicinato (di cui 175 appartenenti al settore alimentare o misto e 533 del settore non alimentare), preziosissima per salvaguardare la qualità della vita e la socializzazione, offrendo inoltre un servizio essenziale, specialmente per alcune fasce di residenti, come ad esempio gli anziani.
Per questo l'Amministrazione sta pensando di prevedere specifiche forme di incentivazione a tutela delle attività commerciali della zone periferiche. Ad annunciarlo - ipotizzando già alcune possibili iniziative - sono il Sindaco Paolo Lucchi e dall'Assessore alle Attività economiche Orazio Moretti in una lettera inviata oggi alle associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna, ai presidenti del dodici quartieri di Cesena, alle organizzazioni sindacali e ai centri risorse anziani del territorio. A loro Sindaco e Assessore chiedono di cominciare a confrontarsi su questo tema per elaborare proposte concrete.
 

Questo il testo della lettera firmata dal Sindaco Lucchi e dall'Assessore Moretti
 
L'alta e riconosciuta qualità della vita di Cesena è garantita, oltre che da un equilibrato rapporto tra centro e periferia e da una diffusa rete di servizi pubblici e privati, anche dalla presenza di una articolata rete commerciale. La stessa, in particolare, pur avendo una connotazione evidente nel centro urbano della città, è fortunatamente identificabile anche in tutte le frazioni ed in tutti i quartieri di Cesena.
In particolare, la presenza di attività commerciali non a caso definite "di vicinato", collocate nelle frazioni, garantisce un servizio essenziale e favorisce una utilissima socializzazione tra i cesenati.
Noi temiamo che la riduzione dei consumi e la crisi economica in atto possano mettere a rischio soprattutto la rete delle attività di vicinato, che invece sono un bene prezioso da preservare per l'oggi e per il domani. Ci riferiamo ai 175 esercizi di vicinato del settore alimentare o misto (ai quali ne vanno aggiunti 89 collocati nel centro urbano) ed ai 533 del settore non alimentare (cui ne vanno aggiunti 485 nel centro urbano) che meritano un'attenzione analoga a quella che tutti giustamente dedichiamo alla preziosissima rete commerciale della parte storica della città.
Per questo, stiamo valutando l'opportunità di prevedere forme di incentivazione finalizzate a garantire la permanenza degli esercizi di vicinato di piccole dimensioni nelle zone periferiche ed a favorire l'insediamento di nuove attività laddove fosse più necessario. Il forte senso di appartenenza che ancora si respira nelle frazioni, rischia di indebolirsi per la mancanza di servizi, che in molti casi sono identificati proprio nella presenza del negozio di alimentari, che spesso funge da riferimento soprattutto per gli anziani, che hanno problemi di mobilità e che spesso hanno difficoltà a raggiungere il resto della rete distributiva.
Le forme di incentivazione potrebbero prevedere contributi a favore di un'associazione di nuova costituzione che, riunendo le realtà commerciali collocate più in periferia, promuova ed organizzi attività, ma potrebbero anche realizzarsi attraverso incentivi più mirati a favorire investimenti, erogati tramite le Cooperative di Garanzia ed i Consorzi Fidi.
Con questa comunicazione intendiamo proporvi di avviare un confronto sulle considerazioni esposte ed a formulare proposte nell'ottica del mantenimento e potenziamento della rete commerciale nelle nostre frazioni.
 

Il Sindaco
Paolo Lucchi
L'Assessore alle attività economiche
Orazio Moretti 
 



 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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