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Per una comunicazione sociale chiara e inclusiva, il Comune di Cesena aderisce al Manifesto regionale della Comunicazione interculturale

 Per una comunità più accogliente e informata. Il Comune di Cesena, su indicazione della Giunta, aderisce al “Manifesto della Comunicazione Istituzionale Intercultuale”,  nato nell'ambito del percorso formativo “Comunicazione istituzionale interculturale” realizzato dalla Regione Emilia-Romagna e da ANCI Emilia-Romagna e finanziato nell'ambito del Progetto FAMI CaspER 2, che ha anche lo scopo di promuovere l'inclusione degli studenti stranieri e di qualificare e facilitare l'accesso dei cittadini stranieri al sistema integrato dei servizi territoriali. 
Il Documento, elaborato da giornalisti, comunicatori pubblici e da altri soggetti operatori del settore nella pubblica amministrazione, indica le linee guida per un percorso vitale di integrazione sul territorio regionale a partire dagli enti locali che hanno il dovere di lavorare per promuovere una società più equa e inclusiva capace di rispondere in maniera puntuale ed efficace ai bisogni di tutte e di tutti.

“L’adesione al Manifesto – commenta l’Assessora all’Integrazione Carmelina Labruzzo – significa assumere una visione strategica della comunicazione pubblica interculturale in grado di sostenere buone pratiche di informazione, ascolto, confronto e partecipazione fra le istituzioni e la cittadinanza per promuovere l’inclusione e la coesione sociale. La Regione coordina e sostiene i Centri interculturali, tra cui il nostro Centro gestito da Asp Cesena Valle Savio e aperto nel 1998 proprio per offrire opportunità di incontro, di informazione, di orientamento e di consulenza a donne e uomini immigrati”.  

In Emilia-Romagna opera una fitta rete di punti capaci di informare e orientare i cittadini migranti, favorendone la cittadinanza attiva, l'incontro e il confronto sia tra di loro che con il territorio.
Gli ambiti di intervento del Centri sono: educazione interculturale in ambito scolastico; formazione e sensibilizzazione sui temi dell'immigrazione, dei diritti umani, dell'educazione alla pace, del confronto interculturale e interreligioso; promozione di sviluppo di dinamiche relazionali fra associazioni e cittadini, italiani e stranieri; riconoscimento e valorizzazione del patrimonio culturale e delle consuetudini dei Paesi d'origine; riconoscimento e valorizzazione delle differenze per favorire l'incontro fra donne di diversa provenienza, l’attivazione di strategie di auto-aiuto e l’emergere dei saperi delle donne migranti; percorsi di accompagnamento al protagonismo sociale e culturale di giovani figli di immigrati.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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