Il Comune di Cesena e la
Prefettura di Forlì – Cesena hanno siglato nel 2017 un protocollo d’intesa per
la gestione del sistema di videosorveglianza cittadino.
L’impianto di videosorveglianza
è finalizzato a:
- prevenire
fatti criminosi attraverso l’azione di deterrenza delle telecamere e favorirne
la repressione ricorrendo alle informazioni che il sistema sarà in grado di
fornire, tutelando la sicurezza urbana;
- sorvegliare,
in presa diretta, determinate aree interessate da eventi rilevanti per la
considerevole partecipazione di pubblico
o per l’ordine e la sicurezza pubblica o per la protezione civile ovvero
interessate da particolari elementi di criticità in termini di sicurezza urbana;
- rassicurare
i cittadini attraverso una chiara comunicazione sulle zone sorvegliate;
- supportare
Ie forze di polizia in tutte quelle attività di prevenzione e controllo utili a
realizzare quanto previsto nel Patto per la Sicurezza per la provincia di Forlì
– Cesena che ha l'obiettivo di realizzare un sistema di sicurezza urbana
integrato.
Le procedure per accesso aIle immagini registrate possono essere
attivate:
- sulla
base di denunce formalizzate di atti criminosi da parte dei cittadini, per i
successivi sviluppi investigativi;
- sulla
base di segnalazioni relative ad atti criminosi accertati direttamente dagli
organi di polizia in servizio sul territorio;
- a
seguito di atti criminosi che vengono rilevati direttamente dagli operatori di
polizia nel visionare Ie immagini trasmesse in diretta dalle telecamere o nell'esercizio delle proprie funzioni;
- per
attività di indagine richieste dall’Autorità Giudiziaria;
- per
motivi attinenti alla sicurezza urbana quale bene pubblico da tutelare
attraverso attività poste a difesa, nell'ambito delle comunità locali nel rispetto
delle norme che regolano la vita civile e la coesione sociale (decreto del
Ministero dell'lnterno 5 agosto 2008).
L'utilizzo di queste immagini
avviene nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali
e per le finalità per cui la videosorveglianza è stata realizzata.
In questa sezione trovate tutto il materiale che regola la videosorveglianza ed
anche l’elenco delle aree video sorvegliate che verrà aggiornato periodicamente.
Il sistema di videosorveglianza mobile con fototrappole è finalizzato ad
accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e
di sostanze pericolose, nonché per monitorare il rispetto delle disposizioni
concernenti modalità, tipologia di orario di deposito dei rifiuti, la cui
violazione è sanzionata amministrativamente.
Le riprese filmate e l’estrazione
dei fotogrammi per l’accertamento degli illeciti ambientali possono riguardare
sia le violazioni contemplate nel Testo Unico Ambientale, D.Lgs. 152/2006
(utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze
pericolose con riflessi penali e/o amministrativi a seconda delle norme violate
e delle relative sanzioni stabilite) sia le violazioni amministrative alle disposizioni
emanate dall’ ATERSIR (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi
idrici e rifiuti) istituita dalla L.R. Emilia - Romagna 23 dicembre 2011, n.
23, cui partecipano obbligatoriamente tutti gli Enti Locali della Regione per
l’esercizio associato delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al
servizio di gestione dei rifiuti urbani di cui al D.Lgs. n. 152/2006 (corretto
conferimento dei rifiuti).
Le medesime attrezzature possono essere utilizzate
anche per finalità di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di
reati, o esecuzione di sanzioni penali, incluse la salvaguardia contro e la prevenzione
di minacce alla sicurezza pubblica, da ricondurre all’ambito di applicazione
del DLgs. 51/2018.
I sistemi mobili di
videosorveglianza rientrano nell’ambito della disciplina di cui alla DIRETTIVA
U.E. 2016/680 “relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo
al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di
prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di
sanzioni penali, nonché al D.P.R. 15 gennaio 2018 n. 15 “regolamento a
norma dell’art. 57 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 recante
individuazione delle modalità di attuazione dei principi relativamente al
trattamento dei dati effettuato, per le finalità di polizia, da organi, uffici
e comandi di polizia”
Le finalità del trattamento sono le
seguenti:
rilevazione, prevenzione e controllo delle
infrazioni sul corretto conferimento dei rifiuti nel territorio comunale;
vigilanza sull’integrità, sulla conservazione e
sulla tutela del patrimonio pubblico e privato;
acquisizione di prove;
svolgimento attività ispettive a supporto delle
autorità giudiziarie.
La raccolta porta a porta dei
rifiuti, adottata dal Comune di Cesena su tutto il territorio comunale urbano
ed extraurbano, ha favorito la diffusione di piccole discariche derivate da
abbandono irregolare di rifiuti da parte di soggetti che non hanno aderito
pienamente all’iniziativa dell’Amministrazione.
In alcune zone urbane ed
extraurbane si evidenziano fenomeni di abbandono di rifiuti.
Le fototrappole
vengono disposte in prossimità di zone in cui sono stati depositati illecitamente
rifiuti, in punti non facilmente raggiungibili.
Considerato il diffondersi di
abbandoni illeciti di rifiuti su tutto il territorio comunale, le fototrappole
potranno essere installate in prossimità di zone in cui sono stati depositati
illecitamente rifiuti o in siti ritenuti a rischio, senza limitazioni
geografiche su tutto il territorio comunale.
La fototrappola è un dispositivo
provvisto di scheda di memoria SD, provvista di batteria autonoma ricaricabile
e sensori infrarossi; viene attivate a seguito di movimenti rilevati nella zona
di inquadratura e acquisisce le immagini memorizzandole sulla scheda SD, per
poi essere successivamente riversate su un sistema di gestione delle immagini successivamente
rese disponibili ai soggetti appositamente autorizzati all’accesso.
Considerata l’inefficacia di diverse
soluzioni ai fini del monitoraggio delle aree pubbliche ove si verifichi il fenomeno
di abbandono illecito di rifiuti, il Comune ha ritenuto di dover adottare
tecnologie più adatte e flessibili che consentano lo spostamento dello
strumento a seconda delle necessità, senza bisogno di un collegamento alla rete
elettrica.
L’individuazione dei punti in cui collocare le fototrappole viene
definita di volta in volta a cura del Comando di Polizia Locale.