L’intervento in corso in località Cà Bianchi a Cesena è finalizzato alla realizzazione di una cassa di espansione per la difesa idrogeologica del territorio. Lo precisa l’Amministrazione comunale rispondendo alla richiesta di salvaguardia della zona presentata dal WWF Forlì-Cesena spiegando che si tratta di un intervento rispettoso dell’ambiente che mira a tutelare l’intera area e che consentirà, a fine lavori, di creare un habitat più adatto per la nidificazione e la sosta di varie specie ornitiche.
A scanso di ogni equivoco, l’iter autorizzativo, in corso dal 2004, è consistito in delibere approvate in Consiglio comunale e provinciale, oltre che alle valutazioni ambientali previste, con il supporto degli organi competenti.
“Il progetto in fase di realizzazione – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – è volto alla riduzione del rischio di esondazione nei territori a valle, da un lato, e alla rinaturalizzazione dell’area, dall’altro lato. Entrambi gli aspetti hanno come prioritaria finalità la tutela ambientale. La creazione di una cassa di laminazione riduce infatti la possibilità di esondazioni del fiume Savio nel tratto urbano, tutelando persone e luoghi. Tale funzione si rivela ancor più strategica alla luce dei cambiamenti climatici e quindi del rischio di eventi atmosferici sempre più intensi.
D’altro lato, il successivo ripristino dei luoghi e della vegetazione porterà alla creazione di una vera e propria area naturalistica per Cesena, con una copertura vegetale stabile, attuata con specie autoctone rustiche, idonea a una rapida integrazione con quella esistente nelle aree circostanti. Le modalità di attuazione, previste nel progetto in corso, determineranno quindi una modificazione morfologica e vegetazionale permanente del paesaggio migliorativa dal punto di vista ambientale e paesaggistico”.
L’area di Cà Bianchi fa parte del complesso sistema di aree estrattive, dislocate a ridosso del fiume Savio, individuate dallo studio “Valutazione delle possibilità di laminazione delle piene nei corsi d’acqua principali della Romagna” del professore ordinario di Protezione idraulica del territorio all’Alma Mater studiorum di Bologna Armando Brath, approvato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli nel dicembre del 2007. Da questo studio si evince l’effettivo contributo dato dalle attività estrattive alla riduzione del rischio idraulico dei corsi d’acqua.
In particolare viene valutata positivamente la possibilità di laminazione del fiume Savio, nel tratto che attraversa il territorio del Comune di Cesena, a monte del capoluogo, individuando alcune anse naturali del corso d’acqua, strategiche per azionare attività estrattiva e successiva realizzazione di casse di espansione. Dal 2012 al 2014 l’area è stata interessata dai lavori, necessari per la realizzazione della cassa di laminazione, seguiti dalla Regione Emilia Romagna – Servizio Tecnico di Bacino e dal Comune, e finanziati da un contributo del Ministero dell’Ambiente.
L’intervento è consistito nella realizzazione di un nuovo tratto di argine e rialzo dell’argine esistente.
A seguito degli interventi realizzati, l’area è già idonea dal punto di vista idraulico per funzionare parzialmente cassa di espansione fluviale. L’attività estrattiva, in concessione alla ditta Impianti Cave Romagna Srl, consentirà di aumentare significativamente la volumetria di invaso della cassa di espansione delle piene fluviali e quindi di intervenire per la rinaturalizzazione dell’area, attraverso la modellazione morfologica del terreno per realizzare zone asciutte, semi-umide e umide e con la piantumazione di specie vegetali autoctone compatibili con la varie zone dell’area che una volta rinaturalizzata assumerà i connotati di una vera e propria “oasi naturalistica” alle porte della città che potrà essere fruita dall’intera comunità.