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DPI e mascherine, differenze e corretto utilizzo

Le mascherine sono uno strumento per limitare il contagio di COVID-19.

In attesa che le forniture siano disponibili per tutti, è opportuno conoscere le loro caratteristiche e seguire alcune semplici indicazioni per la loro scelta e per il loro impiego. 
Le mascherine lavorate in casa possono essere usate da tutti i cittadini e impediscono alle goccioline prodotte con colpi di tosse e con starnuti di raggiungere e contagiare altre persone

Una volta fuori casa, è necessario:
mantenere una distanza minima interpersonale di  almeno 1 metro;
indossare una qualsiasi protezione come uno scaldacollo, una sciarpa o simili, aiuta ad evitare di contagiare altre persone e va sanificato dopo ogni utilizzo

Si tratta di protezioni che contribuiscono a diminuire il rischio di contagio infettivo. 
Per questa ragione è richiesto l’impegno di tutti e il pieno rispetto delle altre regole comportamentali, quali mantenere la distanza uno dall'altro e lavarsi di frequente le mani.

 
  1. Tipi di mascherine e loro utilizzo
  2. I guanti, utili per limitare il contagio
  3. Abiti da lavoro
  4. Le mascherine, i DPI e i Dispositivi Medici ad uso professionale
  5. Le mascherine autoprodotte dai cittadini
  6. Donare mascherine e DPI
  7. Donazioni in denaro

Tipi di mascherine e loro utilizzo

Le mascherine in commercio sono di diversi tipi e forniscono svariati modi e gradi di protezione, ma è importante capire chi si vuole proteggere e quando bisogna proteggere o proteggersi per non sprecare risorse inutilmente.

In commercio ci sono sostanzialmente due tipologie di mascherine: i respiratori e le mascherine chirurgiche.

I respiratori riducono l’esposizione agli aerosol presenti nell’aria, sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), servono a proteggere chi li indossa e sono disponibili con diversi livelli di protezione.
I respiratori dotati di valvola sono indispensabili solo negli usi professionali, specie in Sanità, per proteggere gli operatori (la valvola fa uscire il respiro, quindi non protegge chi sta intorno).

Le mascherine chirurgiche, invece, impediscono che le particelle espirate con il fiato si disperdano nell’ambiente e proteggono le persone che si trovano nelle vicinanze di chi le indossa (quindi, per proteggere chi ci circonda, non sono indicate le mascherine con valvola).

Fra i respiratori in commercio ci sono:
- le mascherine FFP3 con valvola di esalazione ed elevato livello di protezione, che sono impiegate negli ospedali nei reparti terapia intensiva e proteggono il personale sanitario;
- le mascherine FFP2 con valvola di esalazione e le mascherine FFP2 senza valvola utili per non rischiare di contagiarsi qualora si debba lavorare senza potere rispettare la distanza interpersonale di 1 metro.


I cittadini e gli addetti alla vendita NON DEVONO USARE LE MASCHERINE CON VALVOLA, ma possono usare mascherine SENZA VALVOLA o CHIRURGICHE o fatte in casa con tessuti pesanti che assorbano l’esalazione ed umidità trattenendola e non
rilasciandola.
L’art. 16 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 stabilisce che le persone sono autorizzate all’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull'immissione in commercio, quindi possono utilizzare qualsiasi tipo di schermo davanti alle vie aeree, anche autoprodotto.

I lavoratori possono utilizzare mascherine facciali senza il marchio CE qualora siano “oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro”.

I guanti, utili per limitare il contagio

I guanti costituiscono un ottimo strumento per limitare il contagio a patto che siano rispettate le semplici regole e non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve essere accurata e durare almeno 60 secondi. 

Va valutato, per ridurre al minimo il consumo di quelli “usa e getta”, se sono effettivamente utili o se, ad es. lavandosi spesso le mani, se ne può fare a meno o, ancora, se indossati troppo a lungo, possano addirittura diventare un problema igienico. 

I guanti devono essere sostituiti ogni volta che si sporcano, devono essere eliminati al termine dell’uso e non devono essere riutilizzati.

Sono invece necessari in alcuni contesti lavorativi come, per esempio, per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti. 
Sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare agli ammalati.

Abiti da lavoro

Gli abiti da lavoro costituiscono una protezione ulteriore verso il contagio: se sono “usa e getta” devono essere gettati dopo ogni utilizzo.

Se sono del tipo riutilizzabile, devono essere quotidianamente sanificati con trattamenti appropriati lavaggio a temperatura di almeno 60°C con detersivi comuni, possibilmente aggiungendo disinfettanti tipo perossido di idrogeno o candeggina per tessuti.

Regole generali per la svestizione dei DPI e delle protezioni

– Rimuovere per primi i DPI più contaminati (in genere i guanti);
– Mai portare le mani guantate o contaminate ai DPI e alle protezioni del volto;
– Rimuovere i DPI toccandoli dalla parte posteriore (cioè tirando dietro le orecchie solo l’elastico delle mascherine);
– Rimuovere le protezioni “da contatto” (guanti e abiti da a lavoro) possibilmente fuori da casa e dallo spogliatoio o in una zona filtro;
– (per chi deve indossare mascherine di protezione individuale) Rimuovere il filtrante facciale fuori la stanza;
– Igiene delle mani tutte le volte che è necessario!

Guanti, tute, camici e calzari possono essere facilmente ripiegati, anche durante la svestizione, per esporre la parte interna e per ridurli a dimensioni adatte per il contenitore dei rifiuti o destinato al lavaggio/sanificazione, ma non vanno mai scossi per ottenere questo risultato

Le mascherine, i DPI e i Dispositivi Medici ad uso professionale

Il mercato, in questo momento, non è in grado di mettere a disposizione DPI e Dispositivi medici.

Applicando le regole in deroga, dovute all’emergenza COVID-19 e valide per tutto il tempo della stessa, le mascherine chirurgiche, per essere utilizzate come dispositivi medici nel settore della Sanità, devono presentare queste caratteristiche:
✓ corrispondere contemporaneamente alle norme UNI EN ISO 14683, UNI EN ISO 10993;
✓ essere prodotte da imprese che abbiano un Sistema di qualità

I produttori e gli importatori delle mascherine chirurgiche o di DPI e coloro che li immettono in commercio, inviano all’Istituto superiore di sanità (per le mascherine) o all’INAIL (per i DPI), una autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, ne attestano le caratteristiche tecniche e dichiarano che i prodotti rispettano i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.
Entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione, le aziende produttrici e gli importatori devono altresì trasmettere all’Istituto competente ogni elemento utile alla validazione.
L’ISS e l’INAIL, nel termine dei 3 giorni dalla ricezione di quanto indicato, si pronunciano circa la rispondenza dei prodotti alla normativa vigente.

Per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI) le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, anche prodotte in deroga alle norme tecniche come sopra descritto.

Le mascherine autoprodotte dai cittadini

È consentito a tutti i cittadini e ai lavoratori, a cui è comunque richiesto di rispettare le disposizioni in tema di distanziamento sociale e le altre regole precauzionali introdotte in ragione dell’emergenzaCovid-19, di utilizzare, a scopo precauzionale, mascherine filtranti che per la loro destinazione non si configurano né come Dispositivi Medici né come DPI e per le quali si rammenta l’assoluta necessità che i produttori garantiscano che le stesse non arrechino danni o determinino rischi aggiuntivi per gli utilizzatori secondo la destinazione d’uso prevista dai produttori.

Perciò, chiarito che le mascherine filtranti prodotte non allo scopo di essere utilizzate come DPI e Dispositivi Medici possono liberamente essere utilizzate, chiunque le produce deve almeno garantire che le stesse non arrechino danni o determinino rischi aggiuntivi
per gli utilizzi a cui sono destinate.

A tal fine, senza potere entrare nel merito tecnico della produzione a livello imprenditoriale e commerciale, si indicano almeno le seguenti caratteristiche per le mascherine filtranti prodotte per i cittadini:

- non devono causare allergie o intossicazioni;

- non devono essere state usate precedentemente;

- devono essere state almeno sanificate con trattamenti appropriati lavaggio a temperatura di almeno 60°C con detersivi comuni, possibilmente aggiungendo disinfettanti tipo perossido di idrogeno o candeggina per tessuti;

- la consegna ai cittadini utilizzatori finali deve sempre riportare che non si tratta né di DPI né di Dispositivi medici e le misure base di prevenzione: mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro, lavarsi spesso ed approfonditamente le mani con adeguati agenti disinfettanti, sfilarsi la mascherina senza toccarne altre parti se non gli elastici che le fissano alle orecchie e metterla direttamente nella soluzione per la sanificazione, non riutilizzare la mascherina prima di averla sanificata.

Donare mascherine e DPI

Donazioni di mascherine destinate ai cittadini (non DPI)
Chiunque sia in grado di produrre mascherine destinate ai cittadini e in nessun caso ascrivibili ai DPI e ai Dispositivi medici, può contattare il Centro per le Famiglie al numero 0547 333611 (dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30).
Le mascherine saranno ritirate a domicilio da personale comunale che le consegnerà alla sede di Protezione Civile, dove avverrà la valutazione, l’assegnazione (coloro che ne hanno fatto richiesta saranno contattati) e la distribuzione nelle giornate di martedì e giovedì nella fascia oraria 8-17 (previo appuntamento telefonico).


Donazioni di DPI e Dispositivi medici
Chiunque voglia donare DPI e Dispositivi Medici, compresi mascherine, disinfettanti, guanti e tute usa e getta, può contattare il numero di Pubblica Utilità del Centro Sovracomunale della Protezione Civile dell’Unione Valle del Savio 0547.603555
(dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 14)

I materiali che saranno raccolti saranno:
- accettati attraverso l’apposito modulo allegato A con il quale si dichiara la provenienza di detti materiali (vedi esempio AUSL https://www.auslromagna.it/come-fare-per/donare );
- sottoposti a verifica di idoneità: per chi ha auto-prodotto i materiali si chiede a chi li ha prodotti in proprio di dichiarare che gli stessi materiali non arrechino danni o determinino rischi aggiuntivi per gli utilizzi a cui sono destinati;
- vagliati a seconda della tipologia e dell’impiego;
- sottoposti ad adeguata sanificazione se necessaria;
- le mascherine fatte in casa, i DPI e i Dispositivi Medici saranno destinati, nell’ordine, alla Sanità della Provincia di Forlì-Cesena, alle Forze di Polizia, alle Case di Riposo per Anziani e altre Strutture Assistenziali, alle Aziende che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, a cittadini, Enti ed Aziende che ne faranno richiesta;
- il materiale che non può essere utilizzato in alcun modo, sarà avviato a smaltimento.

Donazioni in denaro

Si consiglia di effettuare tutte le donazioni in denaro ai seguenti riferimenti:

AZIENDA USL DELLA ROMAGNA – INTESA SAN PAOLO - IBAN: IT34W0306913298100000300064 - Tesoreria AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DELLA ROMAGNA, precisando nella causale una eventuale motivazione per la donazione.
Maggiori info: https://www.auslromagna.it/come-fare-per/donare


Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile della Regione Emilia Romagna
La Regione Emilia Romagna ha deciso di indirizzare i contributi economici per la gestione dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, sul conto corrente dell'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile:
Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale / Beneficiario: Insieme si può: l'Emilia-Romagna contro il Coronavirus

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