Per il secondo anno la città di Cesena parteciperà alla settimana europea della cultura ebraica, Days of Jewish Culture. Per l’occasione domenica 15 settembre lo storico Roberto Finzi presenterà il suo libro “Breve storia della questione antisemita”, saggio rielaborato e aggiornato rispetto al precedente uscito nel 1997. L'incontro, organizzato in collaborazione con Librerie Ubik, si svolgerà dalle 18 in Sala Sozzi - Palazzo del Ridotto.
Dai pogrom in Russia al caso Dreyfus, dall'idea di un “complotto sionista” ai lager nazisti, il XX secolo ha registrato un agghiacciante salto di qualità nella violenza degli attacchi. Proprio quando l'integrazione nelle società contemporanee sembrava un fatto acquisito, l'antiebraismo di matrice religiosa ha ceduto il passo all'antisemitismo fondato su presunte basi razzistiche. Finzi ci conduce alla scoperta di questo male oscuro strisciante nella storia dell'umanità, di cui l'antisemitismo moderno è solo una parte della vicenda. “Conoscere la punta dell'iceberg – spiega – può essere utile a far cogliere a ognuno di noi, nella società e in noi stessi, pure gli elementi che ne compongono il grande corpo immerso. E anche a far riflettere sulla paura del da noi diverso che pervade le società persino in questo inizio del terzo millennio, meraviglioso per le straordinarie innovazioni tecniche ma ancora impregnato di una moltitudine di antichi, radicati pregiudizi”.
Cesena e la cultura ebraica.
Lo scorso anno in occasione delle celebrazioni per il 600esimo anniversario della nascita di Malatesta Novello (1418-2018) e della Giornata europea della cultura ebraica si è tenuto in Biblioteca Malatestiana un convegno di studi ebraici dal titolo “Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici”. Cesena conserva un patrimonio ebraico, custodito tra la Biblioteca Malatestiana, l’Archivio di Stato e l’Archivio storico diocesano. In particolare, in Malatestiana è custodito un fondo di sette manoscritti ebraici le cui origini risalgono al Quattrocento e ad alcune famiglie ebraiche residenti e operanti a Cesena. Risale invece al secolo scorso l’ingresso in Biblioteca delle carte appartenute alla famiglia Saralvo, deportata e sterminata ad Auschwitz nel 1944.
I documenti furono rinvenuti agli inizi degli anni Settanta durante lavori di ristrutturazione della casa da loro abitata, in Piazza del Popolo. Fra le altre cose, nel fondo Saralvo compaiono il contratto matrimoniale del 1914 con le firme autografe dei coniugi Mario Saralvo e Amalia Levi; due rotoli in pergamena con il Libro di Ester e le Benedizioni prima delle feste; tre libri a stampa di preghiere; una Bibbia completa in ebraico e in aramaico stampata a Londra nel 1840.
Negli Archivi dello Stato e della Diocesi invece sono presenti rari frammenti ebraici riutilizzati e impiegati.