Si riporta di seguito la lettera inviata dal Sindaco ai componenti dei Consigli direttivi delle associazioni imprenditoriali di Cesena, in merito agli effetti dei provvedimenti attuativi del federalismo fiscale.
Cesena, 16 febbraio 2011
Scrivo per manifestare le mie preoccupazioni in merito al provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri per l'attuazione del cosiddetto federalismo fiscale ed al suo impatto sul nostro territorio e sulle sue imprese.
Lo faccio richiamando l'attenzione sulle conseguenze per le imprese delle scelte governative relativamente alla nuova IMU, ben sintetizzate nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore.
Infatti, quei conti, che confermano quelli in nostro possesso, portano a ritenere che per il Comune di Cesena i nuovi tributi municipali dovranno sostituire circa 23,5 milioni di euro di trasferimenti statali. Ad esempio, l'ICI sugli immobili produttivi, artigianali e commerciali è oggi al 7 per mille, mentre la nuova IMU è prevista con un minimo del 7,6 per mille ed un massimo del 10,6 per mille: sarà quindi impossibile mantenere una entrata simile mantenendo inalterata l'attuale tassazione locale o al livello minimo consentito.
Mi chiedo e chiedo: in questo momento così difficile, le imprese cesenati e di tutt'Italia possono sopportare che lo Stato obblighi i Comuni ad innalzare la pressione fiscale? Ed ancora: non è, invece, possibile pensare ad un federalismo che premi la sobrietà ed i risultati positivi delle amministrazioni locali, dei cittadini e delle imprese?
Si tratta di domande retoriche, lo so bene, ma vivo come una vera ingiustizia un federalismo come quello che si sta costruendo, che corre il rischio di penalizzare imprenditori e cittadini cesenati e di rallentare ulteriormente una ripresa economica che molte delle nostre imprese non riescono a vedere così ravvicinata.
Il federalismo che era stato promesso avrebbe dovuto restituire ai territori un maggior quantitativo delle risorse prodotte dai territori stessi ed invece rischiamo di ritrovarci con più tasse e meno autonomia per le comunità locali.
Se queste considerazioni possono essere condivise, auspico che le Associazioni imprenditoriali del territorio cesenate vogliano far sentire la loro voce segnalando al Governo e ai Parlamentari locali e nazionali tutta la loro preoccupazione per un provvedimento che non aiuta in alcun modo il rilancio della nostra economia e delle nostre imprese ma che, anzi, le mette in ulteriore difficoltà.
Il Sindaco
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi