Ancora non sappiamo esattamente come sarà celebrato il 17 marzo: non c'è stata ancora nessuna comunicazione ufficiale da parte del Governo (a cui compete la proclamazione di una festa nazionale e che, infatti, l'aveva proposta al Parlamento, incassandone l'approvazione), e intanto si alternano le prese di posizione e le proposte più diverse, in un clima sempre più confuso e certo difficile da comprendere per i cittadini.
Sappiamo, però, qual è il senso profondo di questa ricorrenza speciale, pensata perché noi italiani celebriamo i 150 anni dell'unità conquistata dal nostro Paese, l'impegno dei tanti che combatterono per questo ideale, il nostro cammino comune, non sempre facile, di cittadini che - pur con le peculiarità tipiche di ogni territorio e di cui andiamo fieri - condividono lo stesso patrimonio di valori, storia, cultura e si riconoscono nelle stesse istituzioni democratiche.
Per questo, indipendentemente dalla decisione finale del Governo, per quel giorno intendo proporre, insieme alla Presidente del Consiglio Comunale Rita Ricci, una seduta straordinaria del nostro Consiglio Comunale, per riflettere tutti insieme sul nostro essere italiani e su ciò che ci ha aiutato a diventarlo. E quando dico 'tutti insieme', non mi riferisco solo consiglieri e amministratori, ma intendo tutti i cesenati, perché vorrei che la partecipazione fosse la più ampia possibile.
Anche tanti altri Comuni della Provincia stanno pensando ad iniziative simili e per questo ci siamo già coordinati con il Prefetto, che ci incoraggia in questa direzione.
Naturalmente stiamo preparando anche altre iniziative, in coordinamento con il Comitato cesenate per il 150°, molte delle quali rivolte in particolare ai giovani. Condivido, infatti, la presa di posizione di molti dirigenti scolastici che, in risposta a una diversa posizione del ministro Gelmini hanno ribadito il valore del 17 marzo come occasione importante di approfondimento per i ragazzi.
Ora, però, tutto è reso più complicato dall'incertezza. Ma non stupisce l'impasse del Governo, alle prese con il dissenso interno, ancora una volta deciso a negare il valore dello stato unitario. Anzi, l'intera vicenda non fa che evidenziare le contraddizioni interne ad esecutivo, in cui convivono anime e interessi diversi. Peccato, perché queste diatribe e questa indecisione rischiano di appannare un momento bello e importante, che appartiene a tutti.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi