Si è tenuto oggi, alla Biblioteca Malatestiana (Sala Lignea) di Cesena, l’evento di restituzione del Codice D XXVII.3 della Biblioteca Malatestiana, tornato al suo splendore grazie a “Opera tua”, di Coop Alleanza 3.0 l’iniziativa della Cooperativa che unisce la valorizzazione delle specialità locali con il recupero di opere d’arte da salvare in collaborazione con Fondaco Italia – società attiva nella valorizzazione dei beni culturali – salvare e che quest’anno si è articolata complessivamente con 150 mila euro di fondi e 8 tappe in quasi 400 negozi.
L’appuntamento si è svolto con la partecipazione dell'assessore Christian Castorri, del coordinatore Politiche sociali Coop Alleanza 3.0 Enrico Quarello, del presidente di Fondaco Italia Enrico Bressan, della Dirigente del Servizio Biblioteca Malatestiana Cultura e TurismoElisabetta Bovero, della responsabile del servizio conservazione della Biblioteca Malatestiana Paola Errani, delle restauratrici Silvia Bondi e Maria Roberta Stanzani di Formula Servizi e, in rappresentanza dei soci Coop, della Consigliera di amministrazione Coop Alleanza 3.0 e Presidente Zona soci Cesena Forlì, Veronica Bridi.
Le caratteristiche del restauro in sintesi
L’opera è stata scelta attraverso il voto dei soci di Coop Alleanza 3.0 nel corso della tappa dello scorso luglio del progetto. Il restauro, iniziato a dicembre 2018, è stato realizzato da Formula servizi e ha visto la collaborazione fra la direzione dellaBiblioteca, il Comune di Cesena e la Soprintendenza.È stato possibile seguire l’aggiornamento dello stato avanzamento lavori sul sito di sul sito di Coop Alleanza 3.0 (www.coopalleanza3-0.it) nella sezione dedicata al progetto è accessibile anche dalla short url all.coop/operatua.
Nonostante la biblioteca Malatestiana (unico esempio di biblioteca umanistica perfettamente conservata, come ha riconosciuto l’Unesco che l’ha inserita nel Registro della Memoria del Mondo) assicuri le condizioni climatiche più favorevoli alla conservazione dei codici, il passare del tempo e la consultazione dei manoscritti, pur se effettuata con tutte le precauzioni del caso, provocano vari tipi di deterioramento.
Di qui la necessità di interventi tempestivi di restauro e consolidamento. Inizialmente si è agito con il trattamento anti tarme e dalla pulizia di superficie. Successivamente sono state ricollocate le pagine distaccate, ripristinati e trattati con creme protettive la copertina in cuoio e i sostegni in legno.
Su tutte le carte e sulle guardie rinsaldo delle lacerazioni e risarcimento delle lacune con carta giapponese; spianamento delle carte di guardia in pergamena su lastra di alluminio protetta da tessuto sintetico mediante tensionamento calibrato con calamite; controllo della cucitura e ripresa; inserimento di un filo di cotone a sostegno dell’anima del capitello di testa; incollaggio delle carte di guardia ai contro piatti; innesto di un nuovo dorso in pelle; rinsaldo delle lacerazioni e risarcimento delle lacune con pelle; i fori causati dai tarli sono stati stuccati con segatura e pasta di carta; sulle parti terminali di metallo sono stati incollati dei dischetti di carta giapponese per evitare/ridurre l’ossidazione.
Il Codice Malatestiano
Codice cartaceo di carte 366, di mm 310 × 230, scritto da un unico copista in minuscola greca e databile alla seconda metà del sec. XIVIl codice contiene le orazioni dell’oratore greco Aristide vissuto nel II sec. d.C. La decorazione comprende a c. 1r un fregio, consistente in una semplice doppia cornice con elementi decorativi fitomorfi, in inchiostro rosso; alle cc. 62v, 88r, 97v, 113v, 364r; bande in inchiostro rosso con elementi decorativi geometrici o fitomorfi, che separano i testi; rubriche; iniziali calligrafiche, sovramodulate in inchiostro rosso all'inizio dei singoli testi; segni a forma di penna per richiamare l'attenzione su alcuni passi, realizzati nello stesso inchiostro bruno utilizzato per la scrittura del testo.La coperta in cuoio marrone scuro su assi di legno è l'originale malatestiana. Il piatto anteriore e quello posteriore presentano una decorazione con impressioni a secco, costituita da una doppia cornice formata da triplici filetti e decorata con elementi geometrici; lo spazio risultante fra le due cornici è ulteriormente partito da quattro diagonali, sempre formate da triplici filetti. Su entrambi i piatti sono presenti cinque borchie in ferro di forma quadrilobata, una posta al centro e quattro negli angoli. Sul labbro inferiore del piatto posteriore è attaccata la catena originale. Un'antica targhetta, di mano di Francesco da Figline, scritta in littera antiqua, posta nel margine superiore del piatto posteriore e fissata da sei chiodi in ferro, reca il nome dell'autore e il titolo dell'opera: Aristides orationes. La coperta risulta attualmente in molti punti danneggiata, soprattutto sul dorso e sul piatto posteriore.
Cesena, 13 aprile 2019