Una straordinaria opera rock, unica e irripetibile. “Once in a lifetime”, per dirla in termini anglosassoni: una cosa che può accadere una sola volta nella vita. Questo è ciò che Radio Melody e il Vidia Club, negli anni Ottanta e Novanta, sono stati per il tessuto culturale romagnolo, e non solo.
Alle due realtà cesenati - una attiva fino al 1998, l’altra ancora oggi cuore pulsante della Romagna alternativa, con le sue 35 stagioni alle spalle e un palco che è stato calcato dai più grandi protagonisti della musica internazionale - è dedicata una mostra grafica e fotografica allestita alla Biblioteca Malatestiana (negli spazi rinnovati all’ingresso principale e al primo piano) dal 9 marzo al 7 aprile 2019.
“L’Onda Perfetta” è il titolo di questa piccola ma significativa “antologia visiva” che raccoglie i volti, i ricordi e le immagini delle realtà, degli eventi e delle band che hanno segnato la storia della musica giovanile e della controcultura cesenate.
Il vernissage è in programma domenica 10 marzo alle ore 18: a seguire incontro con i protagonisti di quegli anni.
L’omaggio va a un personaggio che, della controcultura cesenate, è stato un’icona: Gianluca Magnani, in arte Magnus, indimenticabile e indimenticato dj di Radio Melody, scomparso prematuramente due anni fa.
La mostra, curata da Matteo Bosi, fotografo, communication designer, dj e artista cesenate, in collaborazione con Marco Turci e Paolo Zanfini e con il sostengo della Biblioteca Malatestiana, è realizzata dal Vidia Club e da Melody Box, la nuova versione in streaming della storica emittente cesenate, nata tre anni fa sulle frequenze di Radio Icaro Rubicone.
L’esposizione nasce dal prezioso archivio del Vidia e raccoglie anche le foto pubblicate nel libro “Universi Sonori”, nuovo progetto a cura dell’associazione cesenate l’Aquilone di Iqbal dedicato alla storia della cultura musicale giovanile a Cesena dagli anni Ottanta a oggi.
Il libro, uscito il 16 febbraio, ha due capitoli dedicati rispettivamente a Radio Melody e al Vidia.
Questa pubblicazione è stata l’occasione per tirare fuori dal cassetto immagini e ricordi coperti dalla patina del tempo e per rendere omaggio a una Cesena “underground” che oggi è raccontata nelle sessanta immagini in mostra alla Malatestiana fino al 7 aprile.
Le foto storiche del Vidia Club e alcuni scatti di Radio Melody sono opera del reporter cesenate Pippo Foto. L’emittente cesenate e i suoi protagonisti negli anni Ottanta sono stati immortalati anche da Matteo Bosi.
La mostra si completa poi con alcuni scatti di Marzia Fraternale e di Gianluca Sirri, con una selezione di locandine di concerti cult al Vidia negli anni Ottanta e Novanta e con le storiche grafiche del locale elaborate dal designer Stefano Tonti.
“La Cesena degli anni Ottanta e Novanta è stata una bestia rara”, scrivono i dj di Radio Melody e Melody Box. In quei decenni, se parliamo di controcultura, i riflettori erano puntati su Rimini e sui suoi rock club di culto.
Eppure Cesena, nella sua piccola dimensione di provincia, grazie a Radio Melody era una realtà di riferimento assoluto per la musica, i suoni alternativi e la scena live del territorio, in quegli anni attivissima.
“Nel 1994 i dati di ascolto parlavano di 40 mila utenti al giorno connessi sulle frequenze di Radio Melody e 130 mila settimanali, estesi su gran parte della Romagna. Erano dati stratosferici per una realtà indipendente come la nostra”, sottolinea Libero Cola, patron del Vidia Club e di Radio Melody. Insieme al socio Massimo Erbacci, Cola fondò fra il 1981 e il 1982 la cooperativa Polimedia, realtà dalla quale nacque nel 1984 il rock club di San Vittore e che nel 1986 prese in gestione la radio, in seguito alla scomparsa prematura del precedente proprietario Riccardo Fabbri. Il connubio fra la radio e il locale, per oltre un decennio, fece di Cesena una piccola, grande, capitale del rock-underground.
Al Vidia Club, negli anni Ottanta e Novanta, ci hanno suonato artisti e band del calibro di Jesus & Mary Chain, Radiohead, Jeff Buckley, Faith No More, Foo Fighters, Paul Weller, Ben Harper. “Abbiamo ospitato anche un Ligabue degli esordi, quello del Bar Mario, un giovanissimo Vinicio Capossela, o i primi Litfiba, i CCCP, gli Elio e le Storie Tese e i Negrita, solo per citare dei nomi storici”, continua Libero Cola.
La mostra è visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca Malatestiana:
lunedì 14.00 - 19.00; martedì - sabato 9.00 - 19.00;
domenica e festivi 15.00 - 19.00.