quattordici anni dalla precedente sottoscrizione, i sindacati dei proprietari edilizi e degli inquilini del territorio si sono trovati questa mattina a Palazzo Albornoz per firmare il nuovo accordo territoriale sull’applicazione dei contratti a canone agevolato nel Comune di Cesena. Contestualmente il Comune di Cesena e le parti si sono impegnati, con la sigla di uno specifico documento, a sostenere le politiche abitative per favorire l’applicazione degli affitti calmierati. Per il Comune sono intervenuti il Viicesindaco Carlo Battistini e l’Assessora ai Servizi per le persone Simona Benedetti, i sindacati dei proprietari erano rappresentati da Dino Martini di A.P.E.-Confedilizia di Forlì-Cesena e da Luciana Sacchetti di A.S.P.P.I. Cesena; per gli inquilini erano presenti Oliviero Casadei per S.I.C.E.T. Romagna, Milad Basir e Jaime Barducci per S.U.N.I.A. Forlì-Cesena e Roberta Angeli per U.N.I.A.T. Reg. E. R. (sportello di Cesena).
Di fatto, con questo duplice accordo, vengono aggiornati i criteri e i parametri sulla base dei quali calcolare i canoni concordati, dalle dimensioni dell’appartamento alla sua classe energetica, dalla durata del contratto alla zona dove si trova l’immobile.
Confermati i sostanziali vantaggi di cui sia inquilini che proprietari possono beneficiare attraverso questo strumento.Il canone concordato, infatti, consente agli inquilini di pagare affitti più contenuti rispetto al mercato (in media si registra una riduzione di circa il 20%), mentre per i locatori ci sono vantaggi fiscali, a cominciare dalla riduzione dell’Imu.“E proprio sul fronte dell’Imu – sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e gli Assessori Battistini e Benedetti - il Comune di Cesena dà il suo contributo, confermando la riduzione della tassa anche per chi affitta agli studenti universitari, e non solo per le famiglie, come prevede la legge nazionale.
Al di là di questo specifico aspetto, l’impegno del Comune è di continuare a essere a fianco di inquilini e proprietari per promuovere il ricorso al canone calmierato, in modo da favorire l’inserimento sul mercato agli immobili sfitti e, soprattutto, la possibilità anche per le fasce sociali più deboli di accedere a locazioni a canoni agevolati; di avviare a soluzione il problema degli sfratti per finita locazione, incentivando la trasformazione degli sfratti in nuovi contratti e, ultimo, ma non meno importante, ricondurre alla legalità il mercato degli affitti laddove risulti sommerso e irregolare”.