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Fra Michele da Cesena


L’Associazione Terre Centuriate Cesenati e il Gruppo Archeologico Cesenate hanno scelto di ampliare il proprio abituale ambito cronologico per compiere un’incursione nell’epoca medievale, arricchendo con la proposta di una duplice giornata di studio dedicata alla figura di Fra Michele da Cesena il programma della Biblioteca Malatestiana che nell’anno in cui si celebra il 600° della nascita di Malatesta Novello privilegia una più generale riflessione sul Medioevo. Si tratta, appunto, di uno sconfinamento solo temporale perché Michele Foschi, nato nel piccolo abitato di Ficchio a poca distanza dalla pieve di Ronta, è un figlio legittimo del territorio centuriato, abitato fin dal  Neolitico come testimoniano i reperti conservati nel Museo archeologico di Cesena.


La figura di Fra Michele da Cesena è ancora poco conosciuta. Probabilmente la nostra esperienza come lettori e spettatori ci aiuta a ricordarne la presenza nelle pagine del Nome della rosa e nelle sequenze del film che Jean-Jacques Annaud ha tratto dal romanzo di Umberto Eco. L’ormai imminente messa in onda dell’omonima serie televisiva prodotta dalla Rai con la regia di Giacomo Battiato rappresenterà una felice coincidenza per familiarizzare nuovamente con il personaggio.

Il duplice scopo delle due giornate di studio è quello di fare il punto sullo stato attuale delle conoscenze su Fra Michele da Cesena e d’individuare possibilmente dei nuovi filoni d’indagine che consentano di approfondire la sua vicenda biografica e il suo percorso spirituale. Percorso che probabilmente ebbe inizio nel convento cesenate di San Francesco, a rimarcare l’esistenza di un legame ideale con la Biblioteca Malatestiana.


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Sabato 16 marzo 2019
Aula Magna, ore 17.00
Grado Giovanni Merlo
Fra Michelino, generale dei frati minori
Dal 1313 al 1328 frate Michele da Cesena fu ministro generale dell’Ordine dei frati Minori. Affronteremo
vicende, temi e problemi relativi a questo contrastato periodo, anche in rapporto con i caratteri costitutividel francescanesimo e del minoritismo.

Grado Giovanni Merlo è professore emerito dell’Università Statale di Milano, nella quale è stato a lungo
titolare della cattedra di Storia del cristianesimo, e dal 1994 è presidente della Società internazionale di
studi francescani. Tra le sue opere più recenti si segnalano Inquisitori e Inquisizione nel Medioevo (2008),
Eretici ed eresie medievali (2a ed., 2011), Il cristianesimo medievale in Occidente (2012) e Frate Francesco
(2013).

Giovanni Giorgini
Michele da Cesena e Guglielmo da Ockham: due francescani ‘eretici’ in lotta contro il Papa
Attorno al 1330 una serie di circostanze fa riunire alla corte dell’Imperatore Ludovico il Bavaro il ministro generale dei francescani frate Michele da Cesena e il grande filosofo di Oxford, appartenente anch’egli all’ordine dei francescani, Guglielmo da Ockham. Entrambi scomunicati dal Papa Giovanni XXII, essi elaborano assieme una difesa della dottrina dell’indipendenza dell’Impero dalla Chiesa di Roma e negano che il Papa abbia il diritto di deporre i re.
Michele e Guglielmo sono probabilmente gli autori della memoria Quoniam Scriptura (1331) nella quale vengono esposte queste tesi. Le loro idee innovative, unitamente a quelle del contemporaneo Marsilio da Padova (Defensor Pacis, 1324), sono alla base della visione moderna della separazione tra Stato e Chiesa.

Giovanni Giorgini insegna Filosofia della politica all’Università di Bologna e Political Science alla Columbia
University di New York. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla filosofia greca antica al relativismo, da
Machiavelli al liberalismo contemporaneo. È autore di La città e il tiranno. Il concetto di tirannide nella
Grecia del VII-IV secolo a.C. (1993), Liberalismi eretici (1999) e I doni di Pandora. Filosofia, politica e storia
nella Grecia antica (2002). 

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Eventi precedenti:
Sabato 16 febbraio 2019
Aula Magna, ore 17.00
Roberto Lambertini
Ribellarsi a un Papa nel Trecento: le ragioni di fra Michele da Cesena

Quando Michele da Cesena, con un manipolo di frati a lui fedeli, fuggì da Avignone il 26 maggio 1328, era certamente consapevole di compiere un gesto grave e drammatico. In quanto ministro generale francescano, era a capo dei Frati Minori, uno degli Ordini più vicini al papato, promosso e difeso dai pontefici fino a quel momento. Eppure si ribellava a papa Giovanni XXII, accusandolo dieresia: una scelta senza ritorno. Perché spingersi a tanto? Molti sanno che era in ballo la povertà. Ma cosa esattamente voleva difendere Michele, rischiando anche di persona?

Roberto Lambertini è docente di Storia medievale all’Università di Macerata. Storico degli ordini mendicanti e del pensiero politico medievale, su questi temi ha pubblicato Apologia e crescita dell' identità francescana (1990) e La povertà pensata. Evoluzione storica della definizione dell' identità minoritica da Bonaventura ad Ockham (2000) e ha curato Fonti normative francescane (2016) e Francescani e politica nelle autonomie cittadine dell’Italia basso-medioevale (2017).

Giulio Lucchetta
L’Aristotele eretico: sulla potenzialità eversiva della Politica
Lo sguardo neutro di Aristotele, che non adottava la prospettiva antropocentrica né condivideva l’ideologia suprematista ellenica, si è riversato nel Defensor Pacis di Marsilio da Padova che, parlando di una valoristica umana, non adotta gerarchie né si appoggia su priorità metafisiche, ma rivendica esigenze funzionali di giustizia rifacendosi esplicitamente alla politeia aristotelica; argomenti questi che avranno il loro peso nella polemica di fra Michele da Cesena contro il Papa Giovanni XXII.

Giulio Lucchetta insegna Storia della filosofia antica all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Studioso di Aristotele e di Omero, si è occupato di struttura del mythos e dello sviluppo del logos, di
retorica e della scienza antica. Ha pubblicato Shoah e schiavitù. Storie di antica disuguaglianza e di rinnovati
colonialismi (2011) e, insieme a Maurizio De Innocentiis, La salvezza della città. Ethos e logos in democrazia
(2012).

 
 

 
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