“Gioia e tesoro di questa città”. Immagini da un calendario
Fotografie di Matteo Bosi
In occasione dei seicento anni dalla nascita di Malatesta Novello (1418), la Biblioteca espone la campagna fotografica del calendario 2018, dedicata alla sua eredità più importante, quella “libreria, di cui forse il quattrocento non ha lasciato in nessun luogo la più bella, la più riposata e riposante, la più composta d’architettura e la più lieta di ombre e di pace”.
“Gioia e tesoro di questa città”: così Pietro Foschi, frate francescano, custode e bibliotecario tra il 1637 e il 1652, ebbe a definire la Malatestiana.
Ancora oggi tale definizione ben si addice alla libreria voluta cinque secoli e mezzo or sono da Malatesta Novello e che rappresenta col suo edificio, i suoi plutei e il nucleo originario dei codici il più antico esempio di biblioteca monastico-rinascimentale conservata pressoché intatta sino ai nostri giorni.
Un progetto organico, in cui funzioni e spazi si riflettono le une negli altri generando quell’ornamento e quella perfetta armonia, che si innesta nel tessuto urbano e urbanistico della città, divenendone valore condiviso, patrimonio architettonico e intellettuale.
Malatesta Novello non si limitò a promuovere la costruzione della Biblioteca e ad arredarla. Volle dotarla di libri in modo che diventasse una delle più ricche dei suoi tempi. L’equilibrio da lui instaurato fra potestà religiosa e potestà civile è stato un lungimirante bilanciamento di poteri e di compiti in cui le forze opposte delle due parti hanno cooperato a quel duraturo e accurato controllo che ha permesso a questo tesoro di giungere fino a noi.
Proprio per la sua straordinaria conservazione e per l’interesse del suo patrimonio manoscritto l’Unesco nel giugno 2005 ha inserito la Malatestiana, prima fra le biblioteche italiane, nel Registro della Memoria del Mondo.
Come realtà civica la Malatestiana ha continuato la sua evoluzione divenendo vera e propria biblioteca comunale ed ha saputo essere, nel tempo, centro di riferimento e luogo di promozione culturale, sede di studio e formazione per generazioni di cesenati, e tappa insostituibile di tanta intellettualità.
La mostra è stata inserita all'interno del programma de Il Maggio dei Libri