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L'inaugurazione del nuovo Punto Anziani di San Vittore conclude la Settimana della fragilità

L'inaugurazione ufficiale del nuovo Punto Anziani di San Vittore, la cui progettazione si è svolta durante l'estate coinvolgendo la cooperativa "Amicizia" animata dal dottor Fausto Aguzzoni. Sarà l'evento conclusivo della settimana della fragilità promossa nell'ambito del progetto Affetti speciali. L'appuntamento è fissato per le ore 15.00 di martedì 7 dicembre, presso l'ex asilo di via Settecrociari 6434.
Al taglio del nastro interverranno l'assessore alle Politiche per il Benessere dei cittadini Simona Benedetti, il dottor Fausto Aguzzoni, le operatrici del progetto Affetti Speciali e tutti gli anziani e i volontari che da ottobre animano lo spazio di socializzazione.

Il nuovo Punto anziani si affianca a quelli già presenti in diversi quartieri  (Fiorita e Case Finali, Villa Chiaviche, Ronta, S. Mauro, S: Vittore e Gattolino): si tratta di luoghi  di aggregazione e di incontro in cui  le persone anziane  possono ritrovarsi ed esprimersi , stimolare ed esercitare le proprie abilità (manuali, cognitive e funzionali) attraverso le diverse attività proposte da una animatrice e dalle volontarie.  Sono aperti uno o due pomeriggi la settimana e coinvolgono circa 150 anziani e una quarantina di volontari. Quest'ultimi rappresentano una risorsa fondamentale, sono quei "vicini su cui contare" di cui la nostra comunità ha sempre più bisogno. Per mantenere e implementare tali attività il Centro Risorse e le Associazioni cercano nuovi volontari disponibili a regalare 2 ore del proprio tempo per sostenere gli anziani in difficoltà.

Intenso e carico di idee per il futuro è stato il fine settimana di Affetti Speciali.
 
Venerdì infatti nella bella cornice della sala ovale della Casa Protetta di via Ancona si sono dati appuntamento gli operatori e gli esperti del settore per riflettere sul tema della fragilità e dei caregiver.
La presentazione di Elide Urbini ha inquadrato il tema generale e ricordato l'impellenza delle dinamiche demografiche e la necessità di far "evolvere" i servizi verso una maggior soggettività.
Eloise Righi ha presentato tutte le numerose attività di Affetti Speciali di cui abbiamo già parlato. Per il futuro di estremo interesse l'imminente implementazione della centrale di teleassistenza e telesoccorso che consentirà di raggiungere anziani fino ad ora "lontani" dai servizi di Affetti Speciali.
Grazie all'emozionante "racconto" di una storia di cura presentato dall'attrice e drammaturga Fabiola Crudeli, il pubblico si è focalizzato sulla figura del caregiver.
Chi è il caregiver? Letteralmente colui che dona cura, purtroppo la lingua italiana non aiuta in questo caso. I familiari che assistono persone non autosufficienti sono moltissimi, ma nella nostra lingua non esiste un termine per definirne il ruolo. É un'attività generalmente femminile (anche se sempre più uomini lo fanno) ed è un periodo molto intenso e particolare nella vita delle persone.
Quindi sono stati presentati i due lavori di ricerca in scaletta a testimonianza di un territorio che oltre a realizzare interventi, riflette e ricerca.

La prima del progetto Abilità Diverse sul tema dell'invecchiamento dei caregiver, ricerca che verrà data alle stampe nell'anno nuovo (prenotazioni presso Assiprov) ha posto all'attenzione di tutti una nuova figura di aiuto: il coach familiare.
 
La seconda, svolta da Arco, nell'ambito di un progetto europeo (Life After Care) disponibile online (www.arcopolis.it) dalla quale emergono le competenze e la capacità apprese da chi svolge questo imprescindibile lavoro di cura. Competenze che il territorio (associazioni, istituzione, cooperative) potrebbero con profitto utilizzare.

Dopo la pausa, Sergio Pasquinelli  (Istituto di Ricerca Sociale, Milano) ha introdotto la tavola rotonda ricordando la necessità di inventare un welfare che sia "leggero" nel senso dei costi e degli interventi a bassa soglia ma che incida nella vita delle persone. Ha ricordato inoltre la necessità di condividere la fatica dei caregiver, la necessità di aiutarli a ritagliare del tempo per sé stessi e l'importanza di curare il loro rapporto con le assistenti familiari (badanti) nel cosiddetto "triangolo di cura". A seguire Simona Benedetti ha ricordato che il comune ha deciso di tenere "con i denti" la spesa sociale a fronte dei tagli e che Affetti Speciali andrà sviluppato in tutte le direzioni possibili.
Il dottor Flavio Biondini, direttore del Dipartimento Cure Primarie dell'Ausl di Cesena, ha speso parole importanti sulle azioni di integrazione socio-sanitaria (di cui anche Affetti Speciali è un risultato) e di integrazione con il lavoro dei medici di medicina generale.

Il dottor Arturo Alberti, presidente della  Fondazione Romagna Solidale, ha poi ricordato i motivi che hanno portato alla costituzione di Romagna Solidale e del suo focus di sostegno alla famiglia, richiamandosi ai principi di una "sana sussidiarietà" che consenta di valorizzare l'esistente ed intervenire dove le priorità lo richiedono.

Infine la voce dei volontari impegnati a vario titolo in Affetti Speciali attraverso l'intervento di Mirna Torroni che ha ricordato la necessità di operare insieme tra volontari e operatori, in modo da garantire continuità ed interventi comunque "professionali".
A conclusione della intensa giornata l'Assessore Benedetti ha rilanciato per l'anno nuovo per rivedere insieme le modalità di progettazione partecipata del settore. 

Sabato mattina volontari e anziani hanno "presidiato" la galleria Urtoller con i loro prodotti e la loro allegria (nonostante il freddo polare) e hanno incuriosito i numerosi passanti che interessati hanno contribuito a realizzare la raccolta di di auto finanziamento per per le attività future dei Punti Anziani
Info: risorse.anziani@aspcesenavallesavio.eu  tel. 0547.26700

 

 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
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