[...] Non si può giocare a fare i garibaldini, i democratici o i rivoluzionari contro i moderati cavouriani, ne a separare il ruolo di guida svolto da Cavour, fermo restando il riferimentoall'autorità del Re, dall'iniziativa di Garibaldi, dagli impulsi di Mazzini, dalle intuizioni di Cattaneo.
La grandezza del moto unitario in Italia sta precisamente nella ricchezza e molteplicità delle sue ispirazioni e delle sue componenti; la grandezza di Cavour sta nell'aver saputo governare quella dialettica di posizioni e di spinte, nell'aver saputo padroneggiare quel processo fino a condurlo al suo sbocco più avanzato. [...]