I tre incontri dedicati alla realizzazione del nuovo piano di zona 2018-2020 dei servizi per le persone sono stati intensi e molto partecipati.Una vera e propria chiamata al confronto rivolta a centinaia di soggetti del privato sociale (associazioni, cooperative, fondazioni), che hanno risposto all’appello in maniera convinta e cospicua il 19 e 27 marzo e poi il 10 aprile.
Tanti i temi emersi, aventi tutti un unico e largamente condiviso tema di sfondo: anche la comunità cesenate è cambiata a seguito della crisi economica ed è molto importante che il sistema dei servizi provi ad accompagnare questa città verso il rafforzamento di una sua nuova identità valoriale, basata sull’inclusione, sulle relazioni e sulla convivenza fra tutte le persone e le generazioni.
“Il nuovo piano di zona – dichiarano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore ai servizi per le persone Simona Benedetti - che dovrà essere costruito entro il prossimo giugno, terrà conto di quanto emerso durante questo confronto, che è stato molto maturo e approfondito. Nessuno degli intervenuti, infatti, ha fatto emergere bisogni singoli o legati a particolari gruppi di interesse. Ad emergere nel confronto è stata una responsabilità diffusa verso il consolidamento di un sistema di servizi che serva a tutti i cesenati e attraverso il quale tutti possano avere maggiori garanzie di qualità della vita. Servizi che vanno, dunque, preservati, tenendo conto di alcune dinamiche di cambiamento demografico che dovranno guidare chi nei prossimi anni sarà chiamato a programmare e gestire queste attività: l’invecchiamento progressivo della nostra popolazione, l’aumento delle povertà e delle fragilità sociali, la necessità di trovare ragioni solide alla convivenza di tutti i cesenati”.
“La città – concludono il Sindaco e l’Assessore – si aspetta risposte verso le quali garantiamo tutta la nostra attenzione e che non possono essere rinviate: la costruzione di una nuova casa di risposo per gli anziani e di ulteriori servizi residenziali come le case famiglia, una riqualificazione degli spazi pubblici che guardi alla necessità di favorire le relazioni fra le persone, con particolare riferimento ai giovani, nuove politiche per la casa secondo i più moderni modelli di co-housing, un più forte investimento sugli strumenti di inclusione al lavoro e di supporto al reddito familiare. L’auspicio resta quello di modificare l’approccio storico ai servizi che spesso relega il sociale a nicchia per pochi sfortunati: al contrario, è proprio rafforzando il sistema dei servizi per le persone che potremo diventare una città più coesa, con una forte identità valoriale e in grado di costruire legami utili al miglioramento della vita di tutti”.