Californiana, alta, bionda. Ha studiato filosofia. È attrice, sceneggiatrice, commediografa. Gioca la carta dell’eleganza maldestra. Frances Ha la fa protagonista assoluta fin dal titolo (come ai tempi di Annie Hall, con cui qualche debito si stringe). Il sodalizio professionale e personale con Noah Baumbach produce altri ottimi frutti.
Ma il big bang arriva nel 2017, con il semi-autobiografico Lady Bird: Gerwig è candidata agli Oscar, per miglior film, sceneggiatura e regia.
Ingresso intero: 5 euro // ridotto: 3 euro
FRANCES HA
(USA/2012) di Noah Baumbach (86’)
Un’aspirante ballerina affronta con malinconico stupore e incrollabile ottimismo le difficoltà di una vita ancora priva di direzione. Quando Sophie, la sua migliore amica nonché coinquilina, si trasferisce in un lussuoso appartamento di Tribeca, Frances si ritrova senza casa e costretta ad affrontare da sola fallimenti e passi falsi. Solo la gioia di vivere e la leggerezza nell’affrontare i piccoli drammi della vita quotidiana le consentiranno di resistere.
Sullo sfondo di una New York in sfavillante bianco e nero, tra Woody Allen e nouvelle vague, Noah Baumbach (Il calamaro e la balena, ma anche co-sceneggiatore di Wes Anderson per Le avventure acquatiche di Steve Zissou e Fantastic Mr. Fox) tratteggia un personaggio femminile dalla contagiosa vitalità (Greta Gerwig, anche co-autrice) con vertiginosa libertà espressiva