Mentre al Teatro Bonci va in scena la riduzione teatrale di La classe operaia va
in Paradiso, dedichiamo un piccolo omaggio a Elio Petri che con quel film vinse
la Palma d’oro a Cannes. Un regista unico nel panorama italiano, autore di un
cinema espressionista e inquietante, fortemente immaginifico e violentemente
metaforico, sovente di acuta e rabbiosa denuncia politica, con uno spiccato
gusto per il surreale e il grottesco, anche grazie alla caustica scrittura di Ugo
Pirro e ad alcune delle più memorabili interpretazioni di Gian Maria Volonté.
Ingresso intero: 5 euro // ridotto: 3 euro
Incontro pubblico con il regista Claudio Longhi e gli interpreti dello spettacolo Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo e il musicista Filippo Zattini.
L’appuntamento sarà un’occasione per condividere spunti, dubbi e curiosità con gli interpreti e il
regista, oltre che per esplorare il confine tra cinema e teatro e su come un film “cambi pelle”
nell’incontrarsi col palcoscenico.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
(Italia/1971) di Elio Petri (125’)
La vertiginosa metamorfosi dell’operaio Lulù, da stakanovista del cottimo ad attivista e scioperante a oltranza. L’incidente emblematico e concreto che determina la sua trasformazione è la perdita di un dito durante il lavoro in fabbrica, momento culminante che determina una presa di coscienza complicata da tendenze all’alienazione e all’isolamento.
Apologo sulla classe operaia nel periodo delle lotte sindacali dei primi anni Settanta, ne sviscera con forza le contraddizioni trovando un interprete geniale in Gian Maria Volonté.
In occasione della presentazione al Bonci della riduzione teatrale de La classe operaia va in Paradiso, un omaggio Elio Petri (Roma 1929 – 1982) reso attraverso le fotografie dei fondi del Centro Cinema.
Un omaggio che ne ripercorre la carriera registica, dall’esordio de L’ assassino (1961) fino a Todo Modo (1976). Manca la documentazione fotografica dei suoi ultimi lavori (Le mani sporche, riduzione televisiva del testo di Sartre, e Buone notizie) mentre si possono ammirare le foto e le locandine dei suoi film più famosi (da A ciascuno il suo a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, da La classe operaia va in Paradiso a Todo modo), esempi di quel cinema di impegno civile di cui Petri è stato uno degli autori più significativi.
INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA OGNI SOSPETTO
(Italia/1970) di Elio Petri (112’)
Il capo della sezione omicidi uccide l’amante nel giorno della promozione al vertice dell’ufficio politico. Produce indizi a proprio carico per dimostrare come l’autorità renda insospettabili. Sullo sfondo si inasprisce la tensione tra forze dell’ordine e contestazione.
Petri intercetta lo spirito dei tempi con un film politico virato al grottesco. I continui spostamenti temporali saldano l’immagine del potere come autoritarismo e oppressione alla psicologia ossessiva e puerile del commissario di Volonté.