Le direttive regionali
Nello scorso mese di giugno la Giunta Regionale dell’Emilia – Romagna ha approvato la delibera con le modalità attuative del divieto di apertura di sale giochi nell’ambito di 500 metri da luoghi definiti sensibili, secondo quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 5 del 4 luglio 2013 sulle “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate” (integrata dalla Legge Regionale n. 18 del 28 ottobre 2016).
La mappatura dei luoghi sensibili di Cesena
Sulla scorta del provvedimento regionale, l’Amministrazione comunale di Cesena ha avviato immediatamente l’analisi delle localizzazioni dei luoghi sensibili presenti sul territorio comunale: istituti scolastici di ogni genere e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. L’intento era di individuare intorno ad essi l’‘area di rispetto’ di 500 metri indicata dalla Regione, non solo per impedirvi l’insediamento di nuove attività riconducibili all’ambito del gioco d’azzardo, ma anche per verificare la presenza di sale da gioco, sale scommesse, videolottery o, comunque, di locali che al loro interno ospitano slot machine, così da promuoverne il trasloco a distanza di sicurezza. Ora la mappatura è stata conclusa e sulla base di essa è stata predisposta la cartografia delle aree ‘slot free’ di Cesena. Nella seduta del 28 novembre la Giunta comunale ha approvato questa mappa e la conseguente modifica del Codice comunale delle Attività Economiche nella Parte II – Titolo I “Apparecchi da intrattenimento”. Perché la delibera diventi operativa bisogna attendere solo il voto del Consiglio comunale, previsto per metà dicembre.
Prossima tappa: i controlli
A quel punto partiranno i controlli della Polizia Municipale nelle aree ‘slot free’ per individuare le Sale Giochi e Sale Scommesse presenti: nei loro confronti, entro sei mesi dall’approvazione della mappatura, saranno adottati i provvedimenti di chiusura.In base alle prime proiezioni, dei 99 locali di questo tipo attualmente attivi a Cesena, ben 91 ricadono in questa situazione.Gli esercenti che vorranno trasferire la propria attività in zone non soggette a divieti – dovranno formalizzare l’intendimento presentando una domanda del permesso di costruire, o un’istanza di avvio dell’attività entro sei mesi dall’approvazione della mappatura; in questi casi sarà concessa una proroga fino ad un massimo di ulteriori sei mesi rispetto al termine per l’adozione del provvedimento di chiusura.
Ma il divieto riguarda anche la presenza di slot machine o altri apparecchi per il gioco d’azzardo installati in pubblici esercizi. In questo caso, agli esercenti sarà comunicato il divieto di installazione di nuovi apparecchi ed il divieto di rinnovo dei contratti di utilizzo alla loro scadenza.
Il problema dell’Ippodromo
Tra gli impianti sportivi, naturalmente, è compreso l’Ippodromo del Savio, sede di importanti manifestazioni ippiche, prima fra tutte il Campionato Europeo. E all’interno dell’Ippodromo del Savio – come in tutti gli ippodromi - è operativa la Sala Scommesse sulle corse dei cavalli. Ma, stando alle direttive della Regione, anche questa Sala Scommesse rientra nel novero delle attività vietate vicino agli impianti sportivi e quindi dovrebbe essere chiusa, con le conseguenze facilmente immaginabili per lo stesso Ippodromo.Per questo, il Sindaco Paolo Lucchi ha inviato una lettera ai Consiglieri regionali eletti nel collegio di Forlì-Cesena con la quale chiede loro di attivarsi affinché, a Cesena come negli altri impianti ippici della Regione, la sala scommesse situata all’interno dell’Ippodromo possa essere oggetto di deroga rispetto al divieto introdotto dalla Delibera Regionale.
L’impegno di Cesena per combattere la ludopatia
Con la mappatura delle aree ‘slot free’ il Comune di Cesena prosegue l’impegno per combattere la ludopatia, avviato già da diversi anni.Nel 2012 il Consiglio comunale di Cesena votò all'unanimità una delle prime delibere in Emilia – Romagna con l’indicazione delle “linee di indirizzo per la definizione di un progetto organico per la città, finalizzato ad aumentare la consapevolezza circa i rischi complessivi connessi all'aumento del gioco d'azzardo e ad introdurre strumenti per proteggere i cittadini in condizione di maggiore fragilità sociale”.
Da quella delibera (che ha preceduto di un anno la prima legge regionale sul tema), è scaturito un articolato programma di prevenzione finanziato dal Comune, attraverso il quale sono state condotte campagne di informazione alla cittadinanza, con il coinvolgimento degli esercenti e degli operatori sociali, e attività di sensibilizzazione e di prevenzione con le scuole.
È stata introdotta la riduzione della tassa comunale di occupazione di suolo pubblico (Cesena è stato il primo Comune ad averlo fatto in Emilia-Romagna), a carico degli esercenti che non installano slot.Nel 2016 il Comune ha stanziato un fondo per la concessione di contributi a fondo perduto da parte di tutte le attività commerciali che intendevano rinunciare agli apparecchi per il gioco d’azzardo.Infine, sempre nel 2016, in ognuno dei 12 quartieri cittadini si sono svolti incontri di sensibilizzazione ed informazione sui rischi del gioco patologico, con la collaborazione dell'Associazione “Giocatori Anonimi”, che da anni lavora con il Comune ed il SERT per la prevenzione.