E' tutto pronto per la cerimonia di consegna del "Premio Malatesta Novello - Città di Cesena", che si svolgerà sabato 20 novembre, a partire dalle ore 17.30, in Biblioteca Malatestiana.
Istituito dal Comune di Cesena nel 2007 quale riconoscimento per i cesenati di nascita o residenza che si siano distinti per la loro opera, quest'anno il premio è stato attribuito all'ex assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ceredi, all'archeologa Maria Grazia Maioli e alla memoria del presidente onorario del Cesena Calcio Edmeo Lugaresi (a ritirare il riconoscimento sarà il figlio Giorgio).
L'evento si svolgerà, come nelle passate edizioni, nella Sala Piana con la conduzione della giornalista Elide Giordani. A consegnare i premi (che consistono in una riproduzione della medaglia del Pisanello con il ritratto di Malatesta Novello) sarà il sindaco Paolo Lucchi.
Il preludio della manifestazione è affidato a Elena Di Dato, Laura Benedettini e Antonino Ielo, allievi del corso di chitarra del conservatorio Maderna, che eseguiranno alcuni brani musicali.
Di seguito una breve scheda biografica dei tre premiati e le motivazioni con le quali la giuria del premio, presieduta dal sindaco Lucchi e composta dal professor Marino Biondi, docente di Storia della critica e della storiografia letteraria all'Università di Firenze e dal professor Carlo Dolcini, docente di Storia Medievale all'Università di Bologna, ha deciso l'assegnazione dei premi 2010.
GIORGIO CEREDI
Nato a Cesena il 25 ottobre 1925, giovanissimo aderisce alla lotta partigiana combattendo con l'Ottava Brigata Garibaldi, dell'alta Romagna. Dopo la Guerra, il suo impegno politico prosegue sia all'interno del Partito Comunista (ricoprendo il ruolo di segretario della Federazione di Forlì) sia nelle istituzioni. Consigliere comunale di Cesena dal maggio 1951 al novembre 1960, è anche Consigliere Provinciale a Forlì ininterrottamente dal 2° al 6° Mandato fra il 1956 e il 1970.
Nel 1970, con l'istituzione delle Regioni, viene eletto nel primo consiglio regionale dell'Emilia - Romagna, ed è riconfermato nelle elezioni successive del 1975. Nel 1977 è chiamato a far parte della Giunta Regionale come assessore all'Agricoltura e all'Alimentazione, carica che manterrà fino alla fine della quarta legislatura, nel 1990. Fin dall'inizio, la sua attività alla guida di questo assessorato si è contraddistinta per la capacità di delineare e di portare a compimento un disegno di politica agraria fortemente innovativo. In particolare, ha dato un impulso decisivo all'avvio della lotta guidata per la riduzione e la razionalizzazione dell'impiego dei prodotti chimici nella difesa fitosanitaria, che ha portato l'agricoltura emiliano-romagnola ad adottare tecniche rispettose della salute dei produttori e dei consumatori.
MOTIVAZIONE
Il Premio Malatesta Novello 2010 viene assegnato a Giorgio Ceredi
per l'alto contributo offerto alla vita politica e amministrativa cesenate ed emiliano - romagnola e per l'impronta decisiva che ha dato allo sviluppo dell'agricoltura del nostro territorio, di cui si è occupato come assessore regionale per 13 anni. La sua è una lunga storia di impegno civile e responsabilità pubbliche: dopo aver partecipato, giovanissimo, alla lotta partigiana nell'8^ Brigata Garibaldi, nel 1970 ha vissuto in prima persona l'avvio della straordinaria esperienza di rinnovamento istituzionale rappresentato dalla nascita delle Regioni, venendo eletto nel primo consiglio emiliano - romagnolo. Chiamato a far parte della Giunta Regionale nel 1977 come assessore all'Agricoltura, ha saputo 'veder lontano' portando a compimento un disegno di politica agraria fortemente innovativo. Anticipando i tempi, ha intuito l'importanza di temi come il rispetto dell'ambiente e la tutela dei consumatori e ha dato impulso a iniziative all'avanguardia come la lotta guidata e la produzione integrata, ponendo così le basi di un percorso virtuoso che ha saputo coniugare produttività, qualità, rispetto della salute. Un'impostazione ancora oggi guardata come modello anche al di fuori dei confini regionali e che, con il passare del tempo, si dimostra quanto mai attuale.
MARIA GRAZIA MAIOLI
Nata a Ravenna, dopo la laurea in lettere classiche conseguita nel 1966 presso l'Università degli Studi di Bologna si dedica all'insegnamento fino al 1975, quando diventa ispettore archeologo nel Ministero per i Beni Culturali, prima presso la Soprintendenza Archeologica di Padova e, dal 1977, presso la Soprintendenza Archeologica di Bologna, dove presta servizio fino al 1 ottobre 2010, quando va in pensione con la qualifica di archeologo direttore coordinatore. Dal momento della sua nomina presso la Soprintendenza di Bologna si è occupata principalmente delle province di Ravenna, Forlì e Rimini, con particolare riguardo per gli scavi e gli interventi relativi all'epoca romana e postromana, fino al medioevo (fra le altre cose si è occupata della "domus dei tappeti di pietra" di Ravenna e della "domus del chirurgo" di Rimini. Nel Cesenate, ha diretto gli scavi archeologici collegati al passaggio del Canale Emiliano Romagnolo: uno degli ultimi interventi ha portato allo scavo delle fornaci di Ronta, di epoca romana repubblicana; ha diretto gli scavi collegati alla costruzione della secante e quelli per il progetto parcheggi che, fra l'altro hanno portato alla scoperta del grande mosaico di piazza Fabbri, attualmente esposto nel salone del Comune, e all'individuazione del sito archeologico del Garampo. Ha diretto anche l'allestimento del museo archeologico di Cesena, collaborando pure alla redazione della guida.
MOTIVAZIONE
Il Premio Malatesta Novello 2010 viene assegnato a Maria Grazia Maioli
Per l'appassionata competenza e l'intelligente sensibilità con cui nel corso del tempo si è adoperata per il recupero, la tutela e lo studio del patrimonio archeologico nel territorio cesenate. Praticamente tutte le più importanti indagini di scavo eseguite sul territorio cesenate negli ultimi anni sono state compiute sotto la sua direzione: da quelle collegate al passaggio del Canale Emiliano Romagnolo a quelle eseguite durante i lavori della Secante, da quella effettuata in occasione della costruzione del parcheggio in piazza Fabbri a quella - ancora non conclusa - che ha portato all'individuazione dell'interessantissimo sito archeologico del Garampo. Questo attento e paziente lavoro di ricerca ha portato a ritrovamenti di enorme significato per la conoscenza del nostro passato, fra cui spicca - se non altro per le sue ragguardevoli dimensioni - il grande mosaico attualmente esposto nel salone comunale.
All'indiscutibile preparazione scientifica e al rigore con cui ha seguito costantemente le ricerche affidate alla sua responsabilità, Maria Grazia Maioli affianca una grande capacità divulgativa, che spesso i cesenati hanno avuto la possibilità di apprezzare grazie alle molte occasioni in cui si è resa disponibile a illustrare i contenuti del suo lavoro e le affascinanti prospettive da esso scaturite.
EDMEO LUGARESI
Nato a Cesena il 30 aprile 1928, ultimo di tre fratelli, rimane orfano di padre in tenera età, e ancora ragazzino lascia la scuola, cominciando a lavorare come garzone nella bottega di un barbiere. Il suo primo amore (sportivamente parlando) è per il ciclismo, a cui si dedica anche a livello agonistico. Ma lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lo costringe ad abbandonare la bicicletta. Nel dopoguerra, si dedica al commercio dell'ortofrutta, sulla scia dello zio Dino Manuzzi, e diventa ben presto un imprenditore di successo, entrando a far parte di quella schiera di pionieri che hanno dati un importante contributo alla nascita e alla crescita del polo agroindustriale cesenate. Con lo zio condivide anche la passione per il calcio e, soprattutto, per squadra del Cesena. Ed è a lui che nel 1980 Manuzzi cede il timone della società. Edmeo Lugaresi diventa così presidente del Cesena, carica che manterrà per 22 anni, collezionando due promozioni in serie A e sei campionati nella massima divisione. Schietto e sanguigno, pronto ad infiammarsi come il primo dei tifosi se qualcosa non era andato per il verso giusto, non ha mai dimenticato, però, la lealtà e il rispetto nei confronti degli avversari, per questo si è guadagnato la stima e la simpatia di tutto il mondo del calcio, dalle tifoserie delle altre squadre alle alte sfera della Federazione. Nel 2002 ha ceduto il testimone al figlio Giorgio, assumendo la carica di presidente onorario, che ha mantenuto con orgoglio fino al 26 settembre scorso, quando ci ha lasciati.
MOTIVAZIONE
Il Premio Malatesta Novello 2010 viene assegnato alla memoria di Edmeo Lugaresi
Per la passione, la generosità, l'umanità con cui per ventidue anni ha guidato la società del Cesena, riuscendo a far convivere lo spirito del tifoso più genuino con le doti del dirigente avveduto, sempre leale e rispettoso degli avversari, e per questo capace di farsi stimare anche nelle alte sfere del calcio nazionale. Ma anche per la perspicacia e le capacità imprenditoriali dimostrate nel settore del commercio ortofrutticolo, contribuendo a gettare le basi di quella specializzazione che ha reso Cesena protagonista in Europa. Succeduto all'indimenticato zio Dino Manuzzi, ne è stato a pieno titolo il degno erede nel mondo degli affari come sul campo di calcio. Durante la sua presidenza, il Cesena ha vissuto indimenticabili stagioni, a cominciare dalla prima, nel 1980-81, quando la squadra riconquistò la promozione in serie A. Fra le sue doti un innegabile fiuto nell'individuare i collaboratori giusti e soprattutto gli allenatori vincenti: durante la sua presidenza si sono avvicendati sulla panchina del Cesena tecnici come Bagnoli, Bigon, Lippi, che poi spiccarono il volo verso l'Olimpo dei grandi club e della nazionale. Ma soprattutto, Edmeo Lugaresi è stato fedele per tutta la vita ai valori di onestà e concretezza ai quali è stato educato, sia nell'attività sportiva che in quella imprenditoriale si è dimostrato un autentico galantuomo, che ha messo sempre al primo posto i rapporti umani. Con la sua scomparsa se ne è andato un pezzo di storia del Cesena e di Cesena, lasciando un segno indelebile nella memoria della città.
Nel 2007 il Premio Malatesta Novello era stato assegnato all'onorevole Oddo Biasini, a Nicoletta Braschi e Davide Trevisani, nel 2008 a Mariangela Gualtieri, Alberto Sughi e Azeglio Vicini, nel 2009 a Francesco Amadori, Monica Mondardini, Ilario Fioravanti.
La cerimonia di premiazione si svolge tutti gli anni il 20 novembre, anniversario della morte di Malatesta Novello e della fine della signoria malatestiana sulla città.
L'intera cerimonia sarà ripresa da Teleromagna che la trasmetterà nei prossimi giorni.
Ufficio stampa
Federica Bianchi