Sala Lignea, Biblioteca Malatestiana, piazza Bufalini 1
E’ possibile nutrire l’immaginario visivo degli adulti attraverso le connessioni tra letteratura, arti visive, arti performative e natura?
Formazione condotta da Elisabetta Cremaschi, libera docente di Pedagogia delle Narrazioni
Provare la sensazione di trovarsi di fronte a un alfabeto sconosciuto, non senza un senso di inadeguatezza,
è il minimo che può capitare quando si intraprende un viaggio consapevole nella terra delle narrazioni per
immagini.
Quando John Berger ci ricorda che “Il vedere viene prima del parlare” e che “il bambino guarda ericonosce prima di essere in grado di parlare” lo fa per introdurre un altro ambito di senso, meno evidente
ma non meno vero, in cui la vista precede la competenza linguistica: “è il vedere che determina il nostro
posto all’interno del mondo che ci circonda. Quel mondo può essere spiegato a parole, ma le parole non
possono annullare il fatto che ne siamo circondati.” Come a dire che le parole a nostra disposizione, per
quanto solide, vaste, innumerevoli, sono inadeguate a spiegare fino in fondo ciò che vediamo, come ci
vediamo e come un giorno vorremmo essere visti, nel nostro mondo.
Anche per questo, più ci si inoltra nelle narrazioni per immagini più ci si rende conto che la conoscenza che
fino a quel momento si credeva di padroneggiare, poter condividere e trasmettere, rischia di essere una
mappa disegnata dal tempo, e talvolta da idee precostituite, che determinerà per sottrazione l’ampiezza e
la profondità dell’esplorazione.
A questo punto non si tratta, almeno non solo, di un problema di ampliamento della conoscenza, ma
piuttosto dell'urgenza di come fare e continuare a fare esperienza, di come e in quali modi continuare a
stupirsi, meravigliarsi, di come trovare stimoli utili per alimentare l'immaginario visivo, unico mezzo con cui
conduciamo il nostro muoverci nell'universo delle figure che ci circonda e ci determina, e renderlo sempre
ricco, unico e personale, divergente, dinamico, sensibile e permeabile alla percezione del nuovo e
dell'inatteso.
Si tratta di disegnare e ridisegnare continuamente la nostra mappa, come ogni giorno si fa, appunto, da
bambini.
Percorso accreditato da Uff. Scolastico Provinciale di Forlì-Cesena per insegnanti di ogni ordine e grado
Partecipazione gratuita
Iscrizioni scrivendo a barbablu.cesena@libero.it e indicando nome, cognome e cellulare. Attendere conferma di iscrizione tramite sms.
Info e programma dettagliato: Ass. Barbablu, 328.9086126