Entro il 2019 il Comune di Cesena farà una settantina di nuove assunzioni, e oltre quaranta saranno molto probabilmente attivate entro la fine di quest’anno. E’ quanto prevede il Piano del fabbisogno del personale del Comune di Cesena per il prossimo triennio, a cui la Giunta ha dato il via libera nell’ultima seduta prima della pausa estiva.
“Per la prima volta, dopo un lunghissimo periodo di assunzioni centellinate (soprattutto a causa dei pesanti paletti sul turnover) – sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini ci accingiamo ad avviare un piano organico, che nei prossimi tre anni ci consentirà di assumere un significativo numero di nuovi addetti, da un lato destinati a sostituire i molti dipendenti andati in pensione negli ultimi tempi e, dall’altro, a svolgere le nuove funzioni affidate all’ente dalle modifiche degli assetti istituzionali in atto”.
“Il documento appena approvato – proseguono Sindaco e Vicesindaco - costituisce il primo passo formale per avviare le procedure di reclutamento del personale. L’operazione, naturalmente, sarà portata avanti garantendo il pieno rispetto dei limiti fissati per la spesa del personale. Nel definire il quadro delle nuove assunzioni si è tenuto conto delle esigenze manifestate dai vari settori, e si è scelto di privilegiare in particolare i servizi rivolti ai cittadini”.
Entrando nel dettaglio, il Piano varato dalla Giunta prevede complessivamente 69 nuove assunzioni nel triennio 2017-2019, di cui 44 attivabili già quest’anno, mentre le altre venticinque scatteranno nei prossimi due anni.
In questo quadro, la fetta più consistente è rappresentata dalle insegnanti: ne saranno reclutate complessivamente 26, di cui 16 per le scuole materne e 10 per gli asili nido.
Sfruttando le nuove possibilità normative (che prevedono deroghe proprio per il personale insegnante), infatti, si è deciso di attivare un vero e proprio piano straordinario per le scuole comunali, con l’obiettivo di superare le situazioni di precariato attualmente presenti e determinate dal pensionamento di insegnanti che non è stato possibile rimpiazzare.
Così, già dal prossimo settembre si procederà all’assunzione di personale di ruolo, in modo da garantire nei prossimi anni quella continuità didattica considerata dal Comune elemento essenziale dei servizi scolastici.
Ci saranno, poi, 14 nuovi ingressi nell’area tecnica, 12 assunzioni nei servizi al cittadino, 11 nell’area amministrativa e finanziari. Infine arriveranno 6 nuovi agenti della Polizia Municipale.
Per quanto riguarda la Pm, l’inserimento di questi nuovi addetti è in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Programma siglata fra Comune e Regione, che prevede ogni anno la sostituzione del personale andato in pensione, privilegiando il potenziamento degli agenti impegnati nel controllo del territorio.
Sul fronte dei servizi tecnici si punta soprattutto a ripristinare le ‘squadre’ di personale operativo (cantonieri, falegnami, muratori, ecc.) impegnate in particolare nelle manutenzioni.
Nell’ambito delle assunzioni previste per i servizi i cittadini, alcune sono destinate allo Sportello Facile, con l’obiettivo di garantire il turn over e di mantenere, così, il livello delle attività confluite.
Ma si prevede anche di inserire nuove figure professionali nei Servizi Culturali, e in particolare alla Biblioteca Malatestiana, anche in vista del pensionamento di alcune figure. Il nuovo Piano delle assunzioni segna una decisa inversione di tendenza per il Comune di Cesena, dopo anni di costante diminuzione del numero dei dipendenti.
Basti dire che nel 2009 a Palazzo Albornoz si contavano 647 dipendenti, mentre al 31 dicembre 2016 erano scesi a quota 502. E anche se è vero che la nascita dell’Unione Valle Savio ha contribuito a ridurre il loro numero, a causa del trasferimento di circa una sessantina figure professionali in capo al nuovo ente, resta però il pesante squilibrio fra pensionamenti e nuovi incarichi: negli ultimi otto anni sono stati 200 i dipendenti che hanno lascito il posto in Comune, vale a dire quasi il doppio rispetto ai nuovi ingressi.
Senza dimenticare che la diminuzione percentuale dei dipendenti e il mancato ingresso di nuove risorse, è accompagnato dal progressivo aumento della età media, che nel 2009 si attestava sui 45 anni e 10 mesi, mentre nel 2016 era di quasi 50 anni. Ovviamente, la diminuzione dei dipendenti si è riflessa sulla spesa del personale, registrando una riduzione progressiva: si è passati, infatti, dai 24milioni e 813.501 euro del 2011 ai 22milioni e 726.814 euro del 2016 (includendo anche la spesa del personale trasferito in unione), con una riduzione pari all’8,5%