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Tariffe Tari a Cesena: nonostante l’aumento restano fra le più contenute

Nota dell'Amministrazione comunale: "La maggiore somma a disposizione permetterà nuovi investimenti per incrementare la raccolta domiciliare e rafforzare la differenziazione dei rifiuti"

Abbiamo letto con attenzione l’analisi condotta dalla UIL nazionale sui livelli di applicazione della TARI dei Comuni capoluogo italiani e le valutazioni espresse dalla sezione cesenate del sindacato sulla situazione relativa alla nostra città dopo l’aumento delle tariffe relative al 2017.A questo proposito riteniamo opportuno fare alcune considerazioni, soprattutto per contribuire a far maggior chiarezza su un tema complesso, con la consapevolezza che per affrontarlo vanno tenuti in considerazione vari aspetti.In primo luogo occorre tenere in considerazione che – a differenza di quello che avviene per altri tributi - l’importo della Tari è strettamente collegato alle modalità del servizio di raccolta dei rifiuti e ai risultati che si intendono raggiungere.
E’ fondamentale, quindi, considerare il quadro del servizio che, per quanto riguarda Cesena, si distingue per una serie di dati significativi. Nel 2016 nella nostra città la raccolta differenziata è arrivata al 60,38% (pari a 41.362.433 tonnellate di rifiuti)   con un incremento del +3% sul 2015, e addirittura del +6,6%  rispetto al 2014. Contestualmente, il rifiuto indifferenziato è sceso dalle 32.015.323 tonnellate del 2014 alle 27.136.974 tonnellate del 2016.
Ma l’obiettivo è quello di incrementare ulteriormente la differenziazione dei rifiuti per portarlo al 70% entro il 2020, come previsto dalla legge regionale. E per farlo occorre proseguire il percorso, intrapreso già da tempo, di ampliamento dei servizi di raccolta domiciliare dei rifiuti. Il 2017 è, in questo senso, un anno cruciale: i nuovi servizi previsti nei prossimi mesi riguardano principalmente le aree più complesse del territorio comunale, quali il centro urbano e l’area dentro le mura storiche; è in programma inoltre il completamento dei servizi attivati gli anni precedenti, la sistemazione di isole ecologiche funzionali e di progetti di controllo per la riduzione degli abbandoni.Per far fronte a questo impegnativo programma, nella primavera scorsa abbiamo approvato le nuove tariffe della Tari, prevedendo  l’aumento del 2,5% del totale del tributo previsto è rispetto al 2016.
Va sottolineato, inoltre, che in virtù degli investimenti resi possibili grazie all’applicazione delle nuove tariffe,  potremo ottenere ulteriori miglioramenti nella differenziazione del rifiuto e, in prospettiva, una riduzione della quota di smaltimento del rifiuto indifferenziato e nuovi contributi provenienti dal recupero dei materiali differenziati. E dunque, nel tempo, ci saranno anche vantaggi di tipo economico, sia perché riusciremo a evitare le future sanzioni previste per chi non raggiungerà gli obiettivi di legge, sia nell’ottica di una futura riduzione del “costo” dovuto alla costituzione del Fondo Incentivante regionale.Va considerato, inoltre, che è la spinta verso la tariffa puntuale a determinare l’aumento della parte variabile delle tariffe domestiche, determinate considerando il numero dei componenti, che pertanto incide in misura più elevata. Ed è opportuno sottolineare che l’impostazione della tariffazione puntuale ci mette nelle condizioni più adatte per affrontare la gara, oramai imminente, per l'affidamento del servizio.
Ma ci preme porre l’attenzione anche su un altro aspetto: nonostante l’aumento apportato nel 2017, la tariffa di Cesena resta sensibilmente più bassa rispetto a quella pagata in altri Comuni. Non a caso, lo stesso studio elaborato dalla Uil indica che la somma di 285 euro - che corrisponde al costo medio sostenuto da una famiglia cesenate per la Tari – è più bassa di 10 euro rispetto alla media nazionale (che si attesta sui 295 euro), ed è decisamente inferiore rispetto alla media di Roma (307 euro), Torino (328 euro, più 25% rispetto all’anno precedente), Genova (338 euro)  Agrigento (maglia nera della ricerca con 474 euro).Questo dato, tra l’altro, contribuisce a confermare come la pressione tributaria comunale a Cesena sia da tempo tra le più basse, quanto meno in Emilia - Romagna. A indicarlo sono i numeri: a Cesena lapressione tributaria pro capite è di € 624,85, contro i  € 728,72 di Reggio Emilia, i  € 737,76 di Forlì, i € 750,95 di Ravenna, i  € 755,94 di Piacenza, i € 779,02  di Modena, i € 782,88 di Parma, gli  € 817,04 di Rimini, gli € 855,09 di Ferrara, i € 973,27 di Bologna.
Riteniamo che questi aspetti vadano tenuti in debita considerazione nell’ambito dell’analisi dei dati proposti, che comunque offre spunti importanti di riflessione, dei quali ringraziamo molto la UIL. In particolare, cogliamo uno stimolo forte a migliorare ulteriormente il servizio fornito a famiglie ed imprese cesenati, aumentando lo sforzo necessario per comunicarlo al meglio. Su questo, naturalmente, confermiamo la nostra disponibilità ad un confronto aperto e costruttivo, ascoltando ogni proposta e portandola all’attenzione del nostro Comitato Utenti (di cui fanno parte, oltre all’Amministrazione, i gruppi consiliari, i Sindacati e le Associazioni di categoria) il quale, in virtù dell’importanza rivestita dal servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, già in altre occasione ha avuto modo di affrontare questa tematica. Un dibattito che, ne siamo certi, non potrà che portare frutti positivi. 

                                                                                L’Amministrazione comunale di Cesena
Cesena, 28 luglio ’17




 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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