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Convocato il Tavolo per l’Economia e il Lavoro

Prima riunione fissata per il 25 luglio


Completata la compagine dei partecipanti, il neonato Tavolo dell’economia e del lavoro si riunirà per la prima volta nel pomeriggio di martedì 25 luglio.

Questa mattina sono partite le lettere di convocazione ai 22 membri del nuovo organismo, nominati in rappresentanza di associazioni imprenditoriali, sindacati, gruppi consiliari. 

Nel dettaglio, parteciperanno ai lavori del Tavolo:

● Paolo Lucchi, Sindaco di Cesena
● Lorenzo Zammarchi, Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Cesena
● Silla Bucci (CGIL)
● Filippo Pieri (CISL)
● Marcello Borghetti (UIL)
● Sandro Siboni (Cna)
● Giampiero Placuzzi (Confartigianato)
● Augusto Patrignani (Confcommercio)
● Cesare Soldati (Confesercenti)
● Mirco Coriaci (Confcooperative)
● Antonio Zampiga (Legacoop)
● Giacomo Pierozzi (Unindustria)
● Maddalena Forlivesi (Rete PMI Romagna)
● Guglielmo Mazzoni (Cia)
● Sauro Benvenuti (Coldiretti)
● Antonella Vendemini (Confagricoltura)
● Primo Casadei (Uimec-Uil)
● Ferdinando Roncato (Ugc-Cisl)
● Caterina Molari (gruppo PD)
● Gilberto Zoffoli; Domenico Formica (gruppo Libera Cesena)
● Andrea Suzzi Barberini (gruppo M5S)
● Matteo Montanari (gruppo Art.1-MDP)
● Giuseppe Scarnera (gruppo Cesena Siamo Noi)
● Giorgio Gustavo Rosso (gruppo Misto)

“Nelle nostre intenzioni, il Tavolo avrà un ruolo centrale - sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore Lorenzo Zammarchi – per definire le future politiche di sviluppo economico e sociale della nostra città, con l’obiettivo primario di creare nuove opportunità di lavoro per i cesenati, nel rispetto delle regole e della dignità personale di tutti. Ma non solo: a partire dai temi economici, il Tavolo potrà porsi anche obiettivi più ambiziosi, provando a ridisegnare funzioni e mission del Comune, delle Associazioni e dei Sindacati, dei Partiti, spingendoci a divenire sempre più “generatori di comunità” e cioè attori del cambiamento e della progettazione del futuro economico e sociale della nostra città.

Assieme non abbiamo quindi dato solo vita ad un nuovo strumento di partecipazione, ma abbiamo potenzialmente di fronte a noi anche la possibilità di innescare un nuovo modello di democrazia sociale, capace di riattivare il tessuto civico e partecipativo delle molteplici istanze della nostra comunità”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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