Si trasmette il testo della risposta che l’Assessore alle Politiche Ambientali Francesca Lucchi ha fornito nel corso del Consiglio comunale all’interpellanza presentata dalla Consigliera Vania Santi (Cesena Siamo Noi) sul censimento della presenza di amianto nel territorio comunale.
Di seguito il testo della risposta.
Gentile Consigliera,
la ringrazio per la Sua interpellanza, in quanto mi dà l’occasione di evidenziare quanto svolto dal Comune di Cesena, su questo tema, di importante carattere sia ambientale sia sanitario.
In merito a questo, mi conceda di svolgere una necessaria premessa, al fine di contestualizzare al meglio l’argomento.
Come la ricerca ci insegna, e come si evince anche dal Piano Nazionale Amianto, da cui l’introduzione alla Sua interpellanza trae spunto, non è corretto ritenere l’Amianto universalmente pericoloso, ma varie caratteristiche concorrono a definirne la potenziale rischiosità, ed eventualmente, il livello della stessa. Il principale è lo stato di conservazione del materiale, altri fattori che ne concorrono sono: la composizione dei materiali; la loro differente compattezza; la loro ubicazione; e altri aspetti variabili (quali a titolo esemplificativo la ventosità del sito, incendi, ecc.).
Rispetto alla problematica “Amianto” e la realizzazione di un censimento, con l’obiettivo di incentivare processi di bonifica, il Comune di Cesena si è sempre collocato in una posizione pionieristica, realizzando iniziative già da almeno 15 anni, da quando cioè nacque, nel 2002, il “Progetto Eternit” promosso dal Settore Ambiente del Comune di Cesena e formato dalle maggiori Associazioni ambientaliste locali e dal Comune stesso.
L’obiettivo principale è stato appunto quello di effettuare un rilevamento puntuale nel territorio comunale dei manufatti in eternit presenti, con una valutazione del loro grado di deterioramento. Il progetto, svoltosi attraverso la collaborazione di vari volontari provenienti dalle associazioni ambientaliste locali, ha portato alla raccolta dei dati sul territorio e ogni sito rilevato è corredato da opportuna scheda. La ricerca ha contribuito ha costituire la cartografia completa del territorio comunale, rappresentata da n. 47 tavole in scala 1:5000.
Il progetto ha visto una seconda fase, rappresentata dall’elaborazione e gestione dei dati, trasferiti dal supporto cartaceo, in supporti informatizzati per poter poi gestire le informazioni ad essi connesse, mediante gli attuali strumenti GIS (Sistema Informativo Geografico) del Comune.
Il lavoro di informatizzazione venne svolto nell’anno 2007.
In particolare, abbiamo ora una banca dati composta da n. 5152 schede. A tale banca dati è associata una cartografia informatizzata, in cui ogni scheda di rilevamento è restituita come un oggetto puntuale sulla carta e ad ogni punto è collegata una scheda informativa che riporta i dati più significativi rilevati sul territorio. Questo mi porta a smentire la sua prima domanda, cioè quali siano i motivi per cui l’Amministrazione non abbia fin ora intrapreso provvedimenti in merito alla realizzazione di una mappatura della presenza di amianto. Così come smentisco la seconda, in quanto mal posta, presuppone il non aver compiuto nulla fino ad oggi, cosa che, come può notare, non è veritiera.
Inoltre, integro la risposta, malgrado non fosse oggetto di domanda specifica: dopo questo lavoro di censimento e mappatura è stato attivato, a partire dall’anno 2008 un piano per l’erogazione di contributi finanziari ai privati per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti in eternit presenti nella loro proprietà (in particolare 20.000€ nel 2008, 10.000€ nel 2011).
Complessivamente, in base delle risorse stanziate, è stato possibile erogare n. 47 incentivi, a cui corrisponde la rimozione e smaltimento di circa 84.100 Kg di eternit. E’ chiaro che la forma di incentivazione, oltre a supportare i primi interventi, ha avuto l’importante ruolo di avviare un processo virtuoso che ha coinvolto e coinvolge tutt’oggi i cittadini cesenati, che continuano a bonificare i propri edifici. Tant’è che tale processo continua attivamente, attraverso sia la collaborazione con il Servizio Sanitario (nel 2016 sono stati smaltiti oltre 621.000 kg di amianto attraverso questo canale, +18% rispetto all’anno precedente), sia attraverso la libera iniziativa di tanti (per il 216 si registrano 516 interventi di bonifica per un totale di quasi 124.000 kg).