Nelle scorse ore il Ministro degli Interni, Marco Minniti ha dichiarato: “Di fronte ai feriti di Torino e a chi è ancora in ospedale, l’impegno che dobbiamo prendere tutti è che le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l’evento. Se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza è chiaro che non può farsi. Il nostro obiettivo è permettere tutti i 1700 eventi in programma per l’estate in un contesto di tranquillità”.
Ed ha poi aggiunto: “A Torino è evidente che non ha funzionato qualcosa. Noi dobbiamo comprendere una cosa evidente, che abbiamo a che fare con un rapporto sempre più complicato tra qualunque evento pubblico e due principi: la salvaguardia delle persone e la sicurezza”.
Ammetto di pensarla esattamente come il Ministro Minniti: perché è vero che non possiamo farci travolgere dalla paura, né possiamo trasformare le nostre città in luoghi blindati, così come dobbiamo salvaguardare ciò che da sempre riteniamo un valore e cioè la nostra capacità di stare assieme, di socializzare, di vivere con gioia luoghi, eventi, incontri della nostra splendida Cesena.
Ma è altrettanto certo che non possiamo far finta che nulla sia accaduto e sperare che Cesena sia immune da pericoli causati magari solo da un petardo, da un grido, da un rumore improvviso.
E’ inutile, le immagini delle migliaia di persone feritesi a Torino scappando precipitosamente, la ricerca continua di notizie sulla salute di coloro che sono ancora ricoverati (ed in particolare sulle condizioni di Kelvin, il bimbo di 7 anni ferito sabato sera in piazza San Carlo), impongono una fase di riflessione vera anche a noi cesenati.
Dobbiamo cioè agire per affrontare il nodo cruciale, che è quello della paura, ma anche essere consapevoli che con la paura non si può giocare.
E, poiché la nostra città – per fortuna, aggiungo – nei prossimi mesi ospiterà decine di momenti d’incontro (culturali, sportivi, sociali) ed almeno tre eventi di massa, capaci cioè di attrarre in centro storico contemporaneamente decine di migliaia di persone (nell’ordine e senza dimenticare il loro diverso peso, naturalmente, si tratta: della Fiera di san Giovanni a ridosso del 24 giugno; della straordinaria visita a Cesena di Papa Francesco il 1 ottobre; del Festival del cibo di strada nel week end immediatamente successivo), comunico già oggi che Giovanni Colloredo, Comandante della nostra Polizia municipale, è all’opera per studiare tutti i provvedimenti – compresi naturalmente nell’ambito delle competenze del Comune e che condivideremo per tempo con l’autorità di pubblica sicurezza – necessari per farci sentire collettivamente più sicuri.
Stiamo quindi pensando a new jersey da collocare, in occasione degli eventi principali, nei varchi di ingresso al centro; a diminuire alcune occupazioni di suolo pubblico, con lo scopo di aumentare gli spazi disponibili per i percorsi pedonali (inevitabilmente, riducendo quindi alcuni degli spazi per le auto); a limitare drasticamente l'uso di bottiglie in vetro per l’asporto di bevande (sia da parte dei venditori ambulanti che di bar e ristoranti) e quindi ad aumentare l’utilizzo di lattine e bicchieri di carta/plastica.
Inoltre, la Polizia municipale aumenterà considerevolmente la propria presenza ed i propri controlli in centro, durante gli eventi.
E, ne sono certo, lo stesso faranno anche le Forze dell’ordine.
D’altra parte so bene con quanta professionalità siano capaci di lavorare il Prefetto Fulvio Rocco de Marinis, il Questore Loretta Bignardi, il Comandante provinciale dei Carabinieri Luca Politi, che ringrazio anche molto per come, in questi anni, sono stati capaci di evitare a noi cesenati troppi disagi, garantendo però sempre apparati di sicurezza all’altezza delle nostre aspettative.
Ma non bastano più il loro impegno e la loro professionalità: anche noi, oltre a Polizia e Carabinieri, dobbiamo essere pronti a far di più una parte che, da sola, può essere decisiva per evitare situazioni come quella torinese.
Mi scuso sin d’ora per il fatto che forse alcune delle scelte che renderemo operative nelle prossime settimane causeranno qualche piccolo disagio ai cesenati ed agli imprenditori del nostro centro storico.
Ma so anche bene che in questi giorni tutti abbiamo avuto gli occhi pieni delle immagini di Torino e ci siamo già detti collettivamente che, se assieme saremo bravi, a Cesena non dovrà capitare. Mai.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena