Abbiamo letto con sorpresa la nota inviata alla stampa da Poste Italiane in merito ai ritardi verificatisi a Cesena nella consegna delle bollette per la Tari. Non condividiamo in nessun modo la ricostruzione fornita, e lo facciamo a ragion veduta, sulla base degli elementi in nostro possesso, che a questo punto riteniamo opportuno rendere pubblici. Dal resoconto di Poste, infatti, pare che dopo la consegna di una prima tranche di bollette risalente al 24 aprile, il Comune abbia atteso un mese per consegnare la maggior parte degli avvisi di pagamento.
Ma non è andata così.
Effettivamente, i primi 5000 avvisi sono stati affidati a Poste Italiane il 24 aprile, ma già il 27 aprile ne sono stati consegnati altri 9000, e le consegne sono proseguite regolarmente in date successive, come si può verificare dal seguente calendario:
▪ n. 5.000 il 24 aprile;
▪ n. 9.000 il 27 aprile;
▪ n. 10.500 il 4 maggio;
▪ n. 5.000 il 5 maggio;
▪ n. 5.000 il 9 maggio;
▪ n. 4.000 il 10 maggio;
▪ n. 3.000 l'11 maggio.
Complessivamente, alla data dell’11 maggio erano state consegnate alle Poste oltre 41mila bollette, pari al 97% del totale. Per completezza di informazione, segnaliamo che un esiguo numero di avvisi è stato ristampato - per le ultime correzioni - il 17 maggio, e che 56 avvisi sono stati consegnati alle Poste il 23 maggio per un problema di stampa. Ma, dal momento che il documento di servizio di Poste Italiane indica che la consegna massiva della posta è assicurata entro 4 giorni, ci aspettavamo legittimamente che entro il 16 maggio il 97% dei contribuenti cesenati ricevesse l’avviso di pagamento. Da come sono andate le cose, invece, si capisce bene come il servizio non abbia rispettato i criteri minimi dovuti. Anche perché fino a ieri gli uffici comunali hanno ricevuto segnalazioni di chi non aveva ricevuto ancora la bolletta e chiedeva informazioni in merito.
Una situazione di confusione e disagio che avremmo volentieri evitato e di cui ci scusiamo con i cittadini. E non ci consola il fatto che un’analoga situazione sia segnalata anche nei comuni della vallata del Savio.
Sta di fatto, che il Comune di Cesena si è dovuto far carico delle conseguenze, decidendo di accettare anche i pagamenti in ritardo. Per questo non escludiamo di rivalerci nei confronti delle Poste per il disservizio ricevuto.
Non intendiamo mettere in discussione le strategie di Poste Italiane, che ha deciso di concentrare il suo impegno in altre attività, dalla vendita di carte di credito ai servizi telefonici, conti correnti nei propri sportelli, ma siamo convinti che sulla consegna della corrispondenza andrebbe dedicata una attenzione maggiore.
L’Amministrazione comunale di Cesena