Questa mattina i Servizi Sociali si sono dovuti occupare di una famiglia alle prese con uno sfratto esecutivo. Purtroppo non è una novità: da gennaio a oggi sono ormai una cinquantina gli sfratti per morosità che hanno visto l'intervento del Comune (o aiutando le famiglie a tamponare la situazione per mantenere l'alloggio, o supportandole per entrare in una nuova casa) e già lunedì prossimo ne è annunciato un altro.
"Il quadro diventa sempre più critico - avvertono il Sindaco Paolo Lucchi e l'assessore al Benessere dei cittadini Simona Benedetti -. Da tempo i costi per la casa sono diventati la maggior voce di uscita nel bilancio delle famiglie e sappiamo che a Cesena questo peso è accentuato perché i prezzi sono, in media, superiori rispetto a quelli dei territori vicini e trovare una casa in affitto a prezzi compatibili con gli stipendi attuali è più difficile. Questo rappresenta un problema specialmente per le fasce più deboli: anziani, famiglie con un solo genitore e figli piccoli, giovani coppie.
La crisi attuale ha contribuito ad aggravare la situazione: sono sempre di più le famiglie che faticano a sostenere la spesa dell'affitto, e chi riesce a pagarlo spesso, poi, non ha i soldi per le bollette o per la spesa, come confermano sia i dati dei servizi sociali sia quelli delle associazioni di volontariato, Caritas in testa".
Un termometro significativo della 'febbre del canone' è il numero delle domande per i contributi del Fondo Sociale per l'Affitto, in continua crescita: nel 2008 le richieste erano 970, nel 2009 sono diventate 1000 e quest'anno hanno raggiunto quota 1081.
Di fronte alla continua evoluzione del fenomeno, l'edilizia residenziale pubblica può dare una risposta parziale. Infatti, l'attuale disponibilità di alloggi Erp, seppur considerevole (quasi 900 gli alloggi nel Comune di Cesena) non è in grado di soddisfare i crescenti bisogni. Già ora sono 657 le domande in graduatoria, e il loro numero è destinato ad aumentare con il nuovo bando, appena aperto. Per contro, nel corso del 2010 è stato possibile assegnare 21 alloggi di risulta, mentre altri 21 nuovi alloggi (16 a Case Missiroli e 5 a Martorano) saranno consegnati a breve.
"Ma le famiglie non possono essere lasciate - sottolineano Sindaco e Assessore - davanti alla sola alternativa fra case popolari e mercato libero. E' necessario sviluppare un'offerta di alloggi in affitto a prezzi abbordabili. In questa direzione ha dato risultati positivi la nostra Fondazione per l'Affitto, della quale sono soci il Comune, la Diocesi di Cesena - Sarsina, la Fondazione della Cassa di Risparmio, l'Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari e l'Associazione Imprese Edili Forlì-Cesena.
La Fondazione, che non ha scopo di lucro, gestisce attualmente 180 alloggi, un numero di gran lunga superiore di analoghe strutture in funzione in città vicine. Di questi 180 appartamenti, il 68% è di proprietà privata mentre il restante 32% viene da enti e cooperative. Le case gestite dalla Fondazione sono date in locazione a un canone calmierato, in media inferiore del 30% rispetto a quello di mercato. Dal canto loro, i proprietari che affidano i loro appartamenti alla Fondazione, sono sgravati da tutti gli oneri burocratici della gestione e accompagnati a rientrare in possesso della loro abitazione nel caso avessero necessità di recuperarla".
"Ma tutto questo - rimarcano Sindaco e Assessore - non basta.
E' necessario fare di più, ma per questo abbiamo bisogno della collaborazione dei privati. Secondo stime recenti a Cesena ci sono circa 3mila case sfitte: ecco, l'appello è rivolto ai loro proprietari, e specialmente a quelli che posseggono più unità immobiliari, perché non si facciano guidare dalle sole logiche speculative e decidano di rimettere a disposizione questi alloggi. C'è un valore sociale anche nella proprietà privata che oggi in particolare coloro che possiedono un numero grande di appartamenti sfitti, magari derivati da grandi operazioni immobiliari, non possono sottovalutare. La difficilissima situazione economica e sociale impone a tutti di fare la propria parte, e per questo chiediamo loro di affidare almeno parte dei loro immobili alla nostra Fondazione o comunque metterli sul mercato a canoni sostenibili".
Ufficio stampa
Federica Bianchi