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La risposta dell'Assessore Benedetti all'interpellanza su obbligo vaccinale


Come più volte dichiarato dal 2015 ad oggi, l’Amministrazione comunale di Cesena ha sempre sostenuto con forza e convinzione la Legge regionale 19/20016 che istituisce l’obbligo vaccinale.
Gli enti locali sono soggetti al rispetto della normativa vigente senza l’automatismo di recepirne i contenuti in ulteriori atti amministrativi: per quanto riguarda l’obbligo vaccinale per i bambini che frequentano i nidi d’infanzia, tuttavia, esso sarà inserito nel nuovo codice comunale della pubblica istruzione, la cui bozza per il Consiglio comunale è in fase di ultimazione. La copertura vaccinale dei ragazzi con età compresa 0 a 18 anni nel distretto Cesena Valle Savio è di oltre il 96%, e gli inadempienti totali (coloro che non hanno eseguito nemmeno una delle vaccinazioni obbligatorie) sono pari al 3,6% di quella popolazione. Parliamo di 645 ragazzi su un totale di 17.915.

Per quanto riguarda la popolazione 0-3, i bambini non vaccinati risiedenti nel territorio della nostra Unione sono 221 su un totale di 3.800. Sottolineo che, probabilmente per merito della Legge Regionale 19/2016, la percentuale dei bambini 0-3 anni non vaccinati è passata dal 5% del 2012 al 3,5% del 2016. Nell’ultimo quinquennio, la copertura complessiva era effettivamente scesa sotto il 95% e la percentuale dei totalmente inadempienti era arrivata anche al 5,7%. Come indicato dalla Legge, lo scorso 31 gennaio l’Amministrazione comunale di Cesena ha scritto alle 218 famiglie i cui bambini iscritti al nido con prospettiva di frequenza anche per il prossimo anno scolastico. La lettera conteneva le informazioni necessarie al rispetto dell’obbligo vaccinale previsto dall’art.6, c.2 nella nuova Legge Regionale sui servizi educativi per l’infanzia.

Il certificato per l’assolvimento dell’obbligo viene rilasciato dalla Pediatria di comunità: la legge prevede che l’idoneità per la frequenza venga valutata in base al riscontro oggettivo del rispetto del calendario vaccinale, che prevede la prima dose al terzo mese, la seconda dose al quinto e la terza all’undicesimo mese di vita.
L’obbligo vaccinale interessa i servizi educativi per la prima infanzia. Non altro.
Si tratta, nella fattispecie, di servizi normati dalla Regione Emilia-Romagna nella medesima legge che, indicando le modalità di accesso ai medesimi da parte delle famiglie, istituisce anche l’obbligo vaccinale. Si tratta, nello specifico, dei seguenti servizi, ben citati nella legge:

● nidi d’infanzia comunali, intesi nelle diverse modalità organizzative, quali micronidi, nidi part-time, sia comunali, che convenzionati, che privati convenzionati e privati;

● sezioni primavera comunali e private;

● tutti i servizi integrativi: spazio bimbi, baby parking, servizi domiciliari centri per bambini e famiglie e servizi sperimentali con specifica progettazione pedagogica orientata alla continuità educativa 0-6 anni.

A partire da settembre 2017, quindi, per proseguire la frequenza dei bambini cesenati ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati, il genitore deve obbligatoriamente sottoporre il bambino alle vaccinazioni previste dalla normativa regionale e poi presentare al Comune (o al gestore del servizio se privato) il certificato vaccinale.In alternativa, è previsto anche che il genitore autorizzi il Comune o il gestore  ad acquisire il certificato che attesta l'idoneità del bambino alla frequenza direttamente dall'Azienda USL di competenza.Per quanto riguarda i nostri servizi comunali, nello specifico, i genitori dei bambini già frequentanti devono presentare il certificato vaccinale entro e non oltre il 31 luglio 2017.Per i nuovi iscritti, ovviamente, le informazioni vaccinali sono fornite all’atto dell’iscrizione.Se alla data indicata alle famiglie non sarà stato presentato alcun certificato vaccinale, i bambini non saranno ammessi alla frequenza dell’anno 2017-18.

 A tutt’oggi, delle 218 lettere inviate, solamente una famiglia ha comunicato ufficialmente il ritiro dal nido del bambino, attualmente frequentante, a partire dal prossimo settembre. Bambino che sarà sostituito dai nuovi iscritti, senza che questo comporti alcuna perdita di entrate a carico del Comune.Per quanto riguarda le nuove iscrizioni ai nidi stanno seguendo con regolarità il trend numerico degli scorsi anni e non prevediamo diminuzioni legate all’obbligo vaccinale.

Per quanto riguarda il vaccino singolo contro la difterite, come già specificato dall’Assessore Regionale alla sanità Sergio Venturi, i bambini che comunque hanno eseguito solo le tre vaccinazioni obbligatorie, mancando l’antidifterica, potranno essere ammessi nei servizi educativi con la seguente frase: “temporaneamente idoneo alla frequenza”. Per quanto riguarda l’approvvigionamento del singolo vaccino antidifterico, infatti, la Regione è già impegnata a reperirlo sul mercato.

Crediamo che la Legge Regionale 19/2016, dunque, sia una ottima legge. Giusta e coerente con la storia dei servizi sanitari ed educativi di questa Regione, che è una storia di qualità, di garanzie, di sicurezze e di tutele collettive. Un storia di diritti che parte dalle conquiste di civiltà per l’umanità, come quelle rappresentate dai vaccini. Trattandosi di una Legge, a noi compete, con molta soddisfazione in questo caso, l’obbligo di applicarla: non possono esistere, dunque, servizi ducativi di comunità, in particolare se organizzati o sovvenzionati dal Comune, ma non solo, alternativi a quelli previsti dalla normativa. Per fortuna, dunque, e finalmente, per accedere ai servizi educativi 0-3, pubblici o privati, ora è necessario che i bambini siano vaccinati.

Crediamo fermamente, infatti, che i bambini debbano essere protetti, innanzitutto, attraverso le vaccinazioni. Auspichiamo vivamente, di conseguenza, che tutte le famiglie sappiano comprendere l’importanza della tutela della salute dei propri bambini e della comunità in cui essi stanno crescendo, assumendosi pienamente la responsabilità, in capo completamente a loro, di farli crescere insieme ai loro pari, in ambienti sicuri di vera e proficua socialità. Siamo davvero convinti che la nostra Regione abbia agito nel giusto, aprendo anche nuovi percorsi istituzionali e politici, come spesso è accaduto negli ultimi decenni. Ci auguriamo, ora, che anche Governo e Parlamento vogliano prendere in mano la questione, estendendo l'obbligo vaccinale alle scuole dell'infanzia.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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