Quante sono le cause civili e penali all’attualità in corso tra l’amministrazione comunale e privati cittadini, imprese e contribuenti, suddivise per ordine e grado di giudizio?
Il Comune ha in corso 180 cause distinte come di seguito:
3 tributarie in Commissione Tributaria Provinciale
35 civili, di cui 26 in Tribunale, 1 al Giudice di Pace, 4 in Corte d’Appello, 4 in Cassazione
137 amministrative, di cui 92 al TAR, 1 Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica, 46 al Consiglio di Stato
3 penali.
Quante sono le cause che a partire dal 2009 si siano risolte con una transazione fra le parti senza attendere il giudizio finale?
n. 53 sono le cause che dal 2009 si sono risolte bonariamente fra le parti senza attendere il giudizio finale, di cui 14 transazioni, 3 conciliazioni, 36 accordi nell'ambito del contenzioso insorto con gli assegnatari di alloggi PEEP.
Quante sono, a partire dal 2009, le accettazioni di rinuncia all’appello con relativa rinuncia alle spese di soccombenza come nel caso della delibera in questione?
n. 7 di cui in un caso la parte ha rinunciato all’appello a fronte della rinuncia alle spese di soccombenza e in 6 era ricompresa nell'accordo, oltre ad altro, la rinuncia del Comune alle spese di soccombenza liquidate nei precedenti gradi di giudizio. Si precisa che l’ipotesi di transazione che segue ad una pronuncia favorevole all’ente, è fra l’altro espressamente prevista dall’art 9 co.6 D.L.90/ 2014 che disciplina i compensi professionali agli avvocati dipendenti.
Quali sono le motivazioni che hanno portato a rinunciare alle spese di soccombenza, pari a oltre 13 mila euro, stabilite dalla sentenza in oggetto?
4 - Le motivazioni sono quelle riportate in delibera e afferiscono alla valutazione dei rischi derivanti da successive pronunce negative (che avrebbero potuto portare a condanne risarcitorie), in una materia peculiare come quella del teleriscaldamento. Inoltre, in materia di teleriscaldamento (con affidamento diretto) dai primi anni 2000 ad oggi la giurisprudenza si è espressa in varie occasioni con esiti non sempre univoci anche tenendo conto della complessità della materia e delle diversificazioni delle compagini societarie abilitate allo svolgimento dei servizi. In tal senso è possibile affermare che un’ipotetica vertenza giudiziaria sulla questione avrebbe comportato un esito quanto mai incerto.
Esiste un parere legale di supporto in merito alla convenienza della accettazione rinuncia appello?
5 - Rispetto allo specifico caso di transazione richiamato è stato espresso parere di regolarità tecnica da parte del dirigente del settore competente per materia e del segretario generale quale dirigente dell’ufficio legale.
Oltre alla rinuncia delle spese legali si è dovuto provvedere anche al pagamento di maggiorazioni, dovute a incentivi e premi, all’avvocatura interna del Comune e se sì, di che importo si è trattato?
6 - In riferimento al sesto quesito, va chiarito che all’avvocatura interna non sono stati riconosciuti in senso proprio, né maggiorazioni né premi. Dovrà invece essere corrisposto il quantum, a titolo di compenso professionale, da definire nella contrattazione decentrata integrativa e nell’apposito disciplinare, cui la normativa vigente subordina i pagamenti stessi.
Non si ritiene che detto comportamento possa ingenerare una debolezza da parte del nostro Comune nonché un comportamento ondivago in quanto si rinunciano alle spese, quando vittoriosi, e si spendono invece denari per ricorrere quando soccombenti?
7 - Come evidenziato nella risposta ai precedenti interrogativi, l’istituto della transazione oltre ad essere normativamente previsto è un istituto cui l’amministrazione ricorre laddove vengano valutate complessivamente le ragioni di opportunità e convenienza in una logica di possibile riduzione del rischio di soccombenza nei vari livelli di giudizio, con conseguente ed eventuale condanna dell’amministrazione anche in sede risarcitoria.