Doc in Tour è una rassegna itinerante promossa dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, insieme a: Federazione Italiana Cinema d’Essai – Emilia-Romagna, Associazione Documentaristi Emilia-Romagna e Cineteca di Bologna/Progetto Fronte del Pubblico.
Lo scopo principale di Doc in Tour è quello di distribuire nelle sale cinematografiche opere documentarie prodotte o legate (per ambientazione o provenienza dei registi) all'Emilia Romagna.
LA VILLE ENGLOUTIE
(Italia-Francia/2016) di Anna De Manincor | ZimmerFrei (64’)
Il nuovo film di ZimmerFrei, settimo capitolo della serie Temporary Cities, ritrae Chalon-sur-Saône, ex città industriale e storica sede della Kodak con uno sguardo fantascientifico e ne esamina il possibile futuro. Come apparirà nel 2040? Il documentario è una creazione collettiva e originale che proietta visioni, paure e desideri su una città immaginaria e distopica. Il futuro è già qui.
“Guidati da alcuni abitanti, abbiamo filmato Chalon-sur-Saône come se fosse già sott’acqua, una città tanto concreta quanto immaginaria in cui le terre, le acque e altre specie viventi stanno riconquistando le aree disertate dagli umani”.
LA FABBRICA BLU
(Italia/2016) di Davide Maffei e Alessandro Barbieri (74’)
All’inizio degli anni Novanta l’imprenditore italiano Romano Artioli decide di far rivivere il mitico marchio Bugatti e di realizzare la più prestigiosa e tecnologica supercar dell’epoca. Chiama a raccolta un team eccezionale di tecnici e ingegneri e concepisce una nuova avveniristica fabbrica a Campogalliano, alle porte di Modena. Nella fabbrica iniziano a lavorare duecento dipendenti entusiasti ed orgogliosi di questa iniziativa che non ha paragoni nella storia dell’automobilismo.
Ma poco dopo la presentazione del secondo modello, la berlina quattro porte EB 112 disegnata da Giugiaro, una serie di eventi a catena portano rapidamente l’azienda al fallimento. Dopo un quarto di secolo, la fabbrica è ancora lì, intatta e addormentata come il giorno dopo la sua chiusura, e si lascia ammirare dall’autostrada come un simbolo di coraggio, utopia e passione.
BLACK SHEEP
(Italia/2016) di Antonio Martino (72’)
‘Berberi’, ovvero ‘uomini liberi’: sono gli Amazigh, la minoranza libica di cui fa parte Ausman, nato a Zuara nel 1985 e cresciuto a pane e discorsi di Gheddafi. Ma poi il trasferimento in Marocco gli ha aperto la mente, e un viaggio a New York gli ha insegnato a comprendere l’Occidente. Quando in Libia scoppia la rivoluzione,
Ausman torna in Libia con la speranza di contribuire al cambiamento. Ma ben presto si ritrova in un paese nel caos, in cui dilaga l’estremismo religioso e che lo costringe a nascondere il suo stile di vita moderno e
libero, persino l’amore per la musica metal. Restare o partire? Sarà più forte il richiamo delle radici o quello di un futuro da ‘uomo libero’?
DUSTUR (COSTITUZIONE)
(Italia/2015) di Marco Santarelli (75’)
Nella biblioteca del carcere Dozza di Bologna, insegnanti e volontari hanno organizzato un corso scolastico sulla Costituzione italiana in dialogo con le primavere arabe e le tradizioni islamiche. I partecipanti sono prevalentemente detenuti musulmani: alcuni di loro sono giovanissimi e al primo reato, altri hanno alle spalle molti anni di carcere. A tenere le fila del corso c’è Ignazio, un volontario religioso che ha vissuto per molti anni in Medio Oriente.
“Un viaggio dentro e fuori il carcere, dentro e fuori i confini della libertà. Un dentro e un fuori, che solo alla fine si toccheranno. Un viaggio che comincia dietro le sbarre di una biblioteca, per concludersi sull’Appennino, in uno dei luoghi simbolo della Resistenza italiana” (Marco Santarelli).