L’assessore ai Servizi per le Persone Simona Benedetti ha inviato al Consigliere comunale Vittorio Valletta (Cesena Siamo Noi) la risposta all’interpellanza che, inizialmente prevista all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio comunale, è stata poi tramutata in interrogazione a risposta scritta.
Di seguito il testo della risposta scritta.Si trasmette inoltre la risposta e il parere del Garante regionale per l’Infanzia e per l’Adolescenza Luigi Fadiga inviato come allegato alla risposta.
1) qual è il numero dei casi di separazione in carico in media annualmente ai Servizi Sociali del Comune di Cesena
Specificato che dal 2014 i servizi sociali del Comune di Cesena sono conferiti all'Unione Valle del Savio, si rappresenta di seguito l'andamento delle separazioni in carico: anno 2014 nr. 37, anno 2015 nr. 22, anno 2016 (ad oggi) nr. 9 (media nr. 23 casi all'anno); la diminuzione è legata soprattutto a modalità diverse adottate dall'autorità giudiziaria per la gestione delle separazioni, meno orientate al coinvolgimento dei servizi.
2) Qual è il rapporto utenti/ professionisti del settore e di quali forme di supervisione e di formazione specifica possono fruire detti operatori, nel campo del diritto di famiglia
Le assistenti sociali dell’Unione Valle Savio coinvolte complessivamente sono 10, ovvero tutte le operatrici sociali dedicate all’area “minori e famiglie”; ad esse è necessario aggiungere la figura del responsabile di servizio e la figura amministrativa deputata al supporto diretto circa le gestione di tali problematiche In totale gli operatori dedicati sono dunque 12. Di seguito l'andamento della partecipazione ai percorsi formativi: anno 2014 nr. 18 eventi formativi, anno 2015 nr. 18 eventi formativi, anno 2016 (ad ottobre) nr. 14 eventi formativi.
3) dal punto di vista dei modelli organizzativi e dei processi di lavoro, che tipo di misurazione viene effettuata sulla complessità sociale, sui carichi di lavoro sugli esiti delle azioni, relativamente a questa area di intervento
4) quali forme di sostegno sono previste per i coniugi in via di separazione, in particolar modo non collocatari, e con che cadenza avvengono i colloqui tenuto conto che pervengono segnalazioni di eccessive dilazioni temporali , anche a fronte di richieste di contatti urgenti
5) quali forme di accompagnamento e di valorizzazione del ruolo paterno sono rivolte ai padri non collocatari e quali sono le misure deputate al riavvicinamento del genitore col figlio ed in che tempi vengono attivate, in considerazione del fatto che il trascorrere del tempo può avere conseguenze irrimediabili sulle relazioni genitori-figli. A questo proposito come può giustificarsi un ritardo di 7 mesi, dall'emanazione del provvedimento del tribunale, all'attivazione degli incontri del padre con i figli, come denunciato da un cittadino che ha vissuto la dolorosa esperienza delle false accuse( tutte archiviate), da parte dell'ex coniuge?
6) quali forme di aiuto vengono avviate nei confronti del genitore collocatario, in genere la madre, perché riesca a vivere la relazione con i figli in modo non esclusivo e superi le proprie difficoltà , instaurando un rapporto di civile collaborazione con l'ex coniuge.
7) quale sostegno economico per il genitore indigente, con particolare riferimento alle esigenze abitative
L’operato dei professionisti coinvolti ed ogni aspetto a questo riconducibile è regolato dal vigente Codice delle norme regolamentari in materia di servizi sociali, socio-sanitari e socio-abitativi adottato dal Consiglio dell'Unione Valle Savio, unitamente ad alcuni protocolli operativi concordati con gli operatori dell'Azienda AUSL Romagna. Naturalmente la gestione di ogni situazione e la relativa tempistica sono personalizzate, definite tenendo conto delle specifiche necessità di ciascun nucleo familiare - a cominciare dalle esigenze dei bambini - e legittimate da un continuo e puntuale confronto con le autorità giudiziarie.
8) In caso di denunce di maltrattamento e conseguente collocazione precauzionale dei i minori in comunità, con spese( spesso ingenti) a carico della collettività, qualora tali accuse risultassero infondate e venissero archiviate dal giudice, si chiede se l'Amministrazione Comunale non ritenga opportuno costituirsi parte civile ai fini del risarcimento del danno economico subito, in modo tale da contribuire a disincentivare tale pratica aberrante. Senza considerare che i danni morali subiti dalle persone coinvolte ingiustamente, non potranno mai più essere riparati .
L'approccio del servizio sociale è orientato prioritariamente alla promozione e all’organizzazione delle migliori condizioni possibili affinché le persone coinvolte, riescano a stabilire o a recuperare le relazioni necessarie a definire un progetto di crescita sufficientemente positiva per i figli. Nell'ambito del continuo e puntuale confronto già richiamato in precedenza, le autorità giudiziarie possono rilevare ipotesi di reato tra le parti coinvolte e agire di conseguenza.