Il 15 settembre scorso la Commissione UE ha dato avvio a Youth on the Move (Gioventù in movimento), una delle sette iniziative faro che dovranno contribuire all'attuazione di Europa 2020, la nuova strategia dell'UE, varata lo scorso giugno, destinata a guidare il rilancio dell'economia europea nel prossimo decennio e a riportare l'Europa sulla strada di una "crescita intelligente, sostenibile e inclusiva".
Con Youth on the Move la Commissione punta l'attenzione sulle nuove generazioni e definisce un ampio programma di interventi finalizzato a valorizzare il potenziale dei giovani e a migliorarne la situazione occupazionale, aiutandoli ad acquisire qualifiche e competenze adeguate per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro europeo e di un'economia basata sulla conoscenza.
Il programma messo a punto con Youth on the Move si concentra su quattro ambiti di intervento, per i quali vengono individuate 28 azioni chiave, la maggior parte da realizzare a breve termine (2010-2011):
- Modernizzare i sistemi di istruzione e formazione per conseguire competenze chiave ed eccellenza: in questo ambito le azioni sono indirizzate a rendere i sistemi di istruzione e formazione più rispondenti ai bisogni dei giovani e del mercato del lavoro e a favorire un migliore riconoscimento delle capacità acquisite al di fuori dell'istruzione formale. In particolare, la Commissione proporrà una raccomandazione del Consiglio finalizzata a rafforzare l'azione degli Stati membri contro l'abbandono scolastico e una raccomandazione del Consiglio volta a facilitare la convalida dell'apprendimento non formale e informale. Inoltre, nella formazione professionale, è prioritario definire un quadro di qualità per i tirocini e l'apprendistato.
- Promuovere l'attrattiva dell'istruzione superiore: in questo contesto la Commissione punta a migliorare la qualità, l'attrattiva e la dimensione internazionale dell'istruzione superiore soprattutto proponendo un programma rafforzato per la riforma e la modernizzazione dell'istruzione superiore, con misure mirate a migliorare l'occupabilità di diplomati e laureati, a incentivare la mobilità, anche tra università e mondo del lavoro, e a garantire la trasparenza e la qualità delle informazioni sulle opportunità di ricerca e di studio e sui risultati degli istituti. Inoltre, saranno proposti un nuovo sistema per valutare le prestazioni delle università (e classificarle) e una nuova strategia UE di internazionalizzazione per promuovere all'estero l'istruzione superiore europea e stimolare la cooperazione con altri istituti nel mondo.
- Incentivare la mobilità dell'apprendimento e del lavoro: l'obiettivo in questo ambito è fare in modo che entro il 2020 tutti i giovani europei possano studiare o formarsi all'estero (mobilità dell'apprendimento), o avere maggiori opportunità di andare all'estero per lavorare e fare esperienze professionali (mobilità del lavoro). Per sostenere la mobilità dell'apprendimento, la Commissione ha proposto una raccomandazione del Consiglio finalizzata all'eliminazione degli ostacoli che si frappongono a tale mobilità, che sarà accompagnata da un "Tabellone della mobilità" per valutare i progressi compiuti dagli Stati membri in materia. Sono previste anche nuove risorse informative, come la creazione di un sito web dedicato a Youth on the Move che fornirà tutte le informazioni sulle opportunità di formazione e mobilità nell'UE. La Commissione proporrà inoltre un passaporto europeo delle competenze, basato su Europass (il CV europeo online), per consentire di registrare le competenze acquisite in modo trasparente e comparabile così da facilitarne il riconoscimento tra diversi Paesi e favorire la mobilità. Fra le azioni a sostegno della mobilità del lavoro l'iniziativa di punta sarà, invece, l'avvio del progetto pilota "Your first EURES job" (il tuo primo lavoro EURES) finalizzato a fornire consulenza e aiuto nella ricerca di un posto di lavoro, nonché sostegno finanziario, ai giovani che intendono lavorare all'estero e alle imprese che assumono. Il progetto sarà gestito da EURES, la rete dei servizi pubblici per l'impiego europei. Questa azione ha ricevuto un forte sostegno dal Parlamento europeo che ha autorizzato per il 2011 uno stanziamento supplementare al fine di consentirne l'avvio.
- Definire un nuovo quadro UE per l'occupazione giovanile: le azioni in questo ambito sono indirizzate a ridurre la disoccupazione giovanile facilitando la transizione dall'istruzione al lavoro, riducendo la segmentazione del mercato del lavoro che grava sui giovani e incentivando l'imprenditorialità giovanile. In particolare, la Commissione vuole incoraggiare gli Stati membri a introdurre una "garanzia per i giovani" che assicuri che tutti i giovani trovino un lavoro, seguano una formazione o beneficino di misure di attivazione entro 4 mesi dall'uscita della scuola. Raccomanda anche l'introduzione, sui mercati del lavoro segmentati, di un "contratto unico" a tempo indeterminato, che comporti un aumento graduale dei diritti a tutela dei lavoratori così da rendere più interessante per il datore di lavoro assumere i giovani. Fra le azioni spicca, inoltre, un maggiore sostegno ai servizi pubblici per l'impiego attraverso l'istituzione, con il supporto del programma Progress, di un nuovo programma di apprendimento reciproco ad essi destinato. Il nuovo Strumento di microfinanza Progress dovrebbe invece essere utilizzato per l'aiuto ai giovani potenziali imprenditori, ossia per rendere più facilmente accessibile il credito ai giovani che vogliono creare o sviluppare un'impresa.
Per l'attuazione di Youth on the Move sarà necessaria una stretta collaborazione a livello UE e di Stati membri. L'iniziativa beneficerà anche del sostegno finanziario derivante dai programmi UE in materia di istruzione e formazione, giovani e mobilità (ad esempio, programma per l'apprendimento permanente, Gioventù in Azione, Tempus, Erasmus Mundus), nonché dei Fondi strutturali (FSE). In particolare, i programmi di istruzione e formazione esistenti saranno sottoposti a revisione per sviluppare un approccio più integrato a sostegno di Youth on the Move nel quadro della programmazione finanziaria post 2013.
Fonte: Europafacile