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Il Comune di Cesena si prepara per celebrare le unioni civili

"Subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale saremo pronti ad accogliere le prime domande"

Quando entrerà in vigore il decreto sulle unioni civili, il Comune di Cesena sarà subito pronto per celebrarle. Gli uffici, infatti, si sono già attivati per predisporre i registri provvisori delle unioni civili e concordarne la vidimazione la Prefettura. Hanno, inoltre, predisposto una formula temporanea da utilizzare per la celebrazione dell'unione civile in attesa dell'adozione di un apposito formulario ministeriale.

"A questo punto - riferiscono  il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore ai Servizi Demografici Tommaso Dionigi - non resta che attendere la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, annunciata per i prossimi giorni, dopo di che, nel giro di poco, saremo in grado di ricevere le domande dei cittadini interessati ed espletare le procedure. Per altro, alcuni si erano già fatti avanti negli ultimi mesi, interpellandoci direttamente o rivolgendosi agli uffici. Naturalmente, non appena la riforma diventerà operativa e saranno definiti tutti i dettagli, l'Amministrazione metterà a disposizione tutte le informazioni necessarie attraverso i suoi canali". "Già  ora - aggiunge il Sindaco Lucchi - possiamo anticipare che destineremo alle unioni civili gli stessi spazi riservati ai matrimoni, e cioè la Sala degli specchi, Villa Silvia, la Rocca Malatestiana. Le celebrerò io, assieme agli Assessori ed ai Consiglieri che vorranno, senza lasciare spazi a quelle personalizzazioni nel giudizio normativo che un amministratore pro tempore della cosa pubblica dovrebbe sempre evitare, poiché il nostro dovere è di rispettare ed applicare le leggi dello Stato. Ritengo le unioni civili un passo in avanti atteso, necessario, utile, di civiltà. Spero che ora, giungendo la regolamentazione definitiva da parte del Governo, dopo il parere positivo definitivo del Consiglio di Stato, finalmente terminino le polemiche forzate di questi mesi, per lasciare il passo alla consapevolezza che da Ferragosto in poi tutti i cittadini italiani potranno guardarsi a testa alta, coscienti dell'importanza di veder riconosciuto finalmente il valore profondo del vincolo di molte coppie, finora invisibili per le istituzioni".

Sulla base della riforma approvata, la procedura di unione civile può essere attivata presso qualsiasi Comune, indipendentemente dalla residenza, e prevede un'iniziale richiesta delle due persone, maggiorenni e dello stesso sesso, rivolta all'ufficiale dello stato civile. Con essa gli interessati dichiarano di voler costituire un'unione civile e al tempo stesso dichiarano l'assenza di impedimenti (libertà di stato, assenza di interdizione, inesistenza di rapporti di parentela, ecc.).

La celebrazione avviene dopo che siano decorsi almeno 15 giorni dalla richiesta, durante i quali gli uffici verificano l'esattezza delle dichiarazioni.

Poi, nella data concordata, la coppia si presenta dinanzi al Sindaco, o altro ufficiale dello stato civile, per costituire l'unione civile alla presenza di due testimoni. Come nel matrimonio, anche nell'unione civile la coppia può scegliere il regime patrimoniale della separazione dei beni; in mancanza di scelta si applica il regime legale della comunione.

È prevista anche la possibilità di assumere un cognome comune scegliendolo fra i cognomi della coppia. A seguito della costituzione dell'unione civile, lo stato civile della coppia sarà aggiornato con l'indicazione: "unito civilmente" o "unita civilmente". 

Al fine di garantire l'effettività dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall'unione civile, la riforma ha previsto che  le disposizioni di legge o di regolamento che si riferiscono al matrimonio o che comunque fanno riferimento al termine "coniugi", trovano applicazione anche in riferimento ad ognuna delle parti dell'unione civile fra persone dello stesso sesso.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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