La scomparsa di Giorgio Ceredi rappresenta una grande perdita per Cesena. Con lui se ne va una figura di valore della nostra storia recente: giovanissimo combatté con coraggio per la libertà del nostro Paese, e dopo la Guerra continuò a impegnarsi per la comunità attraverso l'attività sindacale, politica e istituzionale, sempre con intelligenza, lungimiranza, grande senso di responsabilità. Fu consigliere comunale nei lontani anni Cinquanta e poi, per quattordici anni, consigliere provinciale; ma, soprattutto è stato un protagonista della straordinaria esperienza di rinnovamento istituzionale rappresentato dalla nascita delle Regioni. Nel 1970 fu eletto nel primo Consiglio emiliano - romagnolo e nel 1977 fu chiamato a far parte della Giunta Regionale come assessore all'Agricoltura. E fin dall'inizio, la sua attività alla guida di questo assessorato - così importante per il nostro territorio e l'intera Emilia - Romagna - si è contraddistinta per la capacità di guardare avanti e di prefigurare un disegno innovativo di politica agraria. Basti pensare all'impulso decisivo che seppe dare all'avvio della lotta integrata per la riduzione e la razionalizzazione dei prodotti chimici nella difesa fitosanitaria, che ha portato l'agricoltura della nostra regione ad adottare tecniche più rispettose della salute dei produttori e dei consumatori. Non a caso, l'impostazione all'avanguardia delineata dall'allora assessore Ceredi ha fatto scuola e viene ancora oggi guardata come modello non solo in Emilia - Romagna.
Per rendere omaggio al ruolo fondamentale da lui giocato in quella straordinaria stagione amministrativa, nel 2010 Cesena gli ha conferito il Premio Malatesta Novello, destinato proprio a rendere merito ai cesenati che si siano distinti per la loro opera nei vari campi dell'attività umana, contribuendo a tenere alto il nome della città. E ricordo con emozione quella cerimonia, nel corso della quale Giorgio Ceredi seppe ancora una volta impartirci una lezione di civismo e impegno politico, nell'accezione più nobile del termine.
Ho avuto modo di salutarlo un'ultima volta il 2 giugno scorso a Forlì, quando la Prefettura ha consegnato a lui e ad altri 102 ex partigiani od internati della nostra Provincia la 'Medaglia della Libertà'. E anche in quell'occasione, pur gravato dal peso dei molti anni e ormai lontano da tempo dalla vita pubblica, lo ritrovai acuto e partecipe.
In questo triste momento, desidero esprimere alla sua famiglia la vicinanza ed il cordoglio dell'Amministrazione Comunale e dell'intera città di Cesena.