All'indomani del nuovo furto ai danni dell'Eni Cafè della Secante e del successivo arresto da parte della Polizia dei due responsabili, il Sindaco Paolo Lucchi ha scritto a Saveria Corlito e Massimo Lorusso, titolari del locale, per esprimere loro la propria vicinanza. Ma coglie anche l'occasione per fare una riflessione sui strumenti possibili a tutela della sicurezza.
"Credo che quel che vi è capitato - scrive il Sindaco Lucchi rivolgendosi ai due titolari - ci insegni almeno due cose: le tecnologie sono uno strumento di autodifesa importante; quando vengono utilizzate da forze dell'ordine preparate e professionali come le nostre, divengono addirittura uno strumento vincente".
"È infatti grazie alle vostre telecamere (che garantiscono un buon livello di definizione delle immagini) - rileva il Sindaco - che per la Polizia è stato possibile ricavare indizi immediatamente utilizzabili, grazie ai quali è stato possibile intervenire con rapidità ed efficienza, arrestando i malviventi e recuperando la refurtiva. È esattamente il "modello" di lavoro che nei mesi scorsi il Dottor Pascarella, i rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri di Cesena, l'Assessore alle innovazioni tecnologiche Tommaso Dionigi ed io, abbiamo proposto alla nostra città: un mix virtuoso tra oltre 400 telecamere di sicurezza (la cui collocazione renderà la nostra città assolutamente controllabile in tempo reale) e la professionalità delle nostre forze dell'ordine. Non quindi il ricorso alla "vigilanza privata" che so dopo il furto vi era parsa uno strumento indispensabile - e che è certo sommabile all'intervento pubblico per ogni imprenditore, senza essere decisiva per una città, a mio parere -, ma l'impegno congiunto di una comunità organizzata e delle sue forze dell'ordine".
"Resta, immagino per entrambi, - conclude il Sindaco - il rammarico sulla conclusione della vicenda nella fase successiva all'arresto dei malviventi. Ma su questo - e su normative che ormai a tutti paiono non adeguate - voi, io e tanti cesenati, non possiamo che sommare amarezze, augurandoci che presto qualcosa cambi. Buon lavoro".