Non mi hanno sorpreso le circa 400 firme raccolte sabato mattina a sostegno della petizione per la tutela degli alberi di piazza Bufalini. In questo dato leggo, in primo luogo, la conferma dell'alta sensibilità ambientale dei cesenati, la stessa che, nel corso degli anni, ha sostenuto le istanze per la pedonalizzazione del centro storico, lo sviluppo della rete ciclabile, l'ampliamento del verde pubblico.
E, al contempo, credo che dietro molte di quelle firme ci sia non solo la difesa delle piante, ma anche quella dei ricordi di un pezzo della propria vita, se è vero che generazioni di ragazzi cesenati si sono intrattenute sotto i lecci di piazza Bufalini: gli studenti del Liceo Classico in attesa della campanella, gli utenti della biblioteca per una pausa dallo studio, tanti altri che si sono dati un appuntamento qui per fare una 'vasca' in centro o, semplicemente per chiacchierare.Sono entrambe posizioni rispettabili e comprensibili.
Un po' meno comprensibili, invece, le ragioni di chi si è schierato a difesa di questi alberi, dopo aver contestato duramente la scelta dell'inserimento di alberature nei progetti di piazza della Libertà e della via Emilia: evidentemente secondo loro ci sono alberi di serie A e di serie B.In ogni caso, auspico che la discussione su questo tema possa svilupparsi in modo serio e costruttivo, e ciò potrà accadere solo se si partirà dai dati di fatto, senza rincorrere anche le notizie inesatte ed allarmistiche.Riepiloghiamo, dunque, lo stato dell'arte.: al momento c'è solo il progetto preliminare, che naturalmente rispecchia quello vincitore del concorso di idee. Mancano ancora il progetto definitivo e quello esecutivo e solo al termine dell'intero percorso di progettazione - che l'Assessore Maura Miserocchi sta seguendo con grande attenzione - saranno definite nel dettaglio la forma e le caratteristiche specifiche delle isole verdi e tutti gli aspetti dell'opera che sarà messa a gara.
Durante questo percorso, naturalmente, si terrà conto dei pareri di tutti gli enti competenti e verranno apportate le eventuali modifiche necessarie per adeguarsi compiutamente alle norme di legge.Il percorso è ancora lungo e quindi ci sarà la possibilità di approfondire il confronto sia sul futuro assetto del sistema complessivo delle tre piazze, sia sulla fisionomia di piazza Bufalini, che - sulla base della proposta avanzata dai progettisti - è destinata a diventare una sorta di piazza-giardino, con la presenza di un tappeto erboso, aiuole verdi, cespugli, alberi ad alto fusto, per incorniciare al meglio tutti gli elementi storico-monumentali presenti nell'area e valorizzare la via d'accesso alla Biblioteca Malatestiana.
L'Amministrazione comunale ha illustrato pubblicamente il progetto in più occasioni (la prima volta quando si concluse il Concorso di idee nel giugno 2012, e poi in due diverse edizioni di Carta Bianca). In quelle sedi non furono sollevate obiezioni, che sono invece arrivate ora.Ben venga il dibattito, che costituisce sempre un arricchimento, ma - lo ripeto - partendo dalla verità dei fatti. L'Amministrazione comunale di Cesena in questi anni si è sempre attenuta a questo principio, nel rispetto di una volontà di dialogo autentica, che prevede che l'Amministrazione ascolti, spieghi e poi decida, assumendosi la responsabilità delle scelte. Del resto, è quello che chiedono anche alcuni degli stessi sottoscrittori della petizione, che vogliono capire e che magari, vedendo i rendering del progetto, si rendono conto di avere acquisito anche informazioni che non avevano.
Mi sembra che vada in questa direzione anche la richiesta del Presidente di Confcommercio Augusto Patrignani che, giustamente, reclama attenzione per la rete commerciale di Piazza Almerici (che nessuno ha intenzione di mettere in difficoltà). E' quel che chiedono anche i giornalisti dei nostri quotidiani locali che, anche "mettendoci la faccia" direttamente - con valutazioni non solo di cronaca né solo formali, - hanno favorito trasparenza e spazio per tutte le opinioni.
E' quel che dovrebbero auspicare anche coloro i quali, appartenendo a movimenti politici che in questi anni hanno sbeffeggiato l'idea di collocare alberi in Piazza della Libertà, sabato mattina si sono precipitati fra i primi a firmare per tutelare quelli di Piazza Fabbri. In questo caso si tratta di un "ambientalismo a corrente alternata" che non apprezzo e che trovo anzi un po' ipocrita. Forse il dibattito consentirà loro di spiegare perchè alcuni alberi siano sacri ed altri invece siano inutili.