"Oltre l'avanguardia. Il Novecento e la seduzione dell'antico" è il titolo della conferenza che il critico e storico dell'arte Claudio Spadoni, terrà sabato 19 marzo, alle ore 17, nell'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. L'incontro fa parte del programma 2016 di "Viaggio nel 900: il secolo breve", ciclo di incontri promosso dall'Associazione Amici della Biblioteca Malatestiana per approfondire la storia culturale del secolo scorso.
Al centro della conferenza il richiamo insopprimibile dell'antico su tutta l'arte del Novecento
Il '900 è passato in gran parte per il secolo delle avanguardie, ovvero della ricerca del 'nuovo' che andava di parai passo con la rimozione del passato. In questo le avanguardie storiche del primo '900 hanno poi rappresentato un riferimento imprescindibile per le neoavanguardie del secondo dopoguerra, costituendo di fatto quella 'tradizione del nuovo' di cui parlò Rosenberg: un clamoroso ossimoro.
Tuttavia, se buona parte della critica, della letteratura artistica, degli orientamenti museali, del mercato dell'arte, ha nettamente privilegiato questa parte dell'arte contemporanea, una lettura più attenta fa emergere una situazione molto più complessa. Intanto, diversi grandi protagonisti delle avanguardie hanno poi assunto posizioni quasi diametralmente opposte: Poi, non sempre è così netta la separazione fra il versante dell'avanguardia e quello in apparenza contrario, anzi, per molte opere e molti percorsi artistici tale distinzione risulta del tutto impropria, arbitraria. E in ogni caso, non è solo nella fase del cosiddetto 'ritorno all'ordine' che per buona parte ha caratterizzato il ventennio fra le due guerre, che il rapporto con l'antico, con la tradizione, prende il sopravvento rispetto alla ricerca del nuovo. E soprattutto negli anni '60-70 è frequentissimo il recupero sotto varie forme dell'antico soprattutto nelle vicende che maggiormente hanno segnato il tempo delle neovanaguardie: dalla Pop Art all'Arte Concettuale, all'Arte Povera, fino all'irreversibile usura del pensiero stesso di avanguardia.
Claudio Spadoni è stato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna e, dal 2002 fino al 2012, direttore del Museo della Città di Ravenna, per il quale successivamente ha curato mostre, fra cui «La seduzione dell'antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto», attualmente in corso (fino al 26 giugno).
Da quattro stagioni, inoltre, è curatore con Giorgio Verzotti di ArteFiera.